Un appello semplice ma potente, nato dalla sensibilità dei più giovani. Le mascotte dell’Orchestra ICO della Magna Grecia hanno scritto un documento di pace che sarà letto al pubblico in occasione del concerto di Raphael Gualazzi, in programma martedì 7 ottobre alle 21.00 al Teatro Orfeo di Taranto, nell’ambito della Stagione Eventi musicali 2025/2026.

Il testo, redatto dai ragazzi dell’orchestra, è un invito alla riflessione collettiva e alla solidarietà verso le popolazioni colpite dai conflitti, in particolare Palestina e Ucraina, ma anche verso i tanti paesi nel mondo in cui si continua a soffrire sotto le bombe. «Noi non siamo lì, ma proviamo a capire. Guardiamo le immagini, leggiamo i titoli, sentiamo i numeri. La sofferenza sui volti di bambini, donne, uomini.

A Gaza, in Ucraina ed in altri 41 paesi nel mondo c’è chi vive sotto le bombe, chi cerca l’acqua, il cibo, chi non ha più una casa, chi ha perso tutto e tutti», recita uno dei passaggi più intensi del messaggio.

Il documento, scritto in un linguaggio autentico e diretto, esprime empatia e responsabilità: «A volte ci sentiamo piccoli. Perché cosa può cambiare una voce? Ma se qualcuno ascolta, qualcosa si muove. Noi non possiamo spegnere la guerra, ma possiamo accendere la voce».

Le mascotte dell’Orchestra sottolineano così il valore della musica e del teatro come strumenti di pace e consapevolezza: «Chi ama l’arte, ama la vita. Chi ama la musica, ama l’armonia. Il teatro serve anche a questo: a rappresentare chi non può più parlare, a difendere i valori e i diritti di una comunità viva».

Con parole semplici e sincere, i ragazzi ricordano che anche un gesto simbolico, come la lettura di un testo prima di un concerto, può risvegliare l’attenzione e il senso di umanità del pubblico.

«Non siamo giornalisti, non siamo eroi – scrivono –. Siamo ragazzi che credono che le parole contino. Che il silenzio non è una risposta. Da qui, dal palcoscenico del teatro, noi non restiamo in silenzio».

Un messaggio che parte da Taranto ma parla al mondo, in un momento storico segnato da conflitti, divisioni e paura. Perché, come ricordano le mascotte dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, la pace comincia anche da una voce che si alza nel silenzio di un teatro.