Cinema: Stranizza d’amuri, il coraggio di vivere un amore ‘anormale’

Il primo film da regista di Giuseppe Fiorello visto da noi

Gianni e Nino, i due protagonisti
Cultura, musica e spettacolo
21.04.2023 13:01

(Di Sofia Sebastio) Stranizza d’amuri non è solo un film toccante e profondo, e non sono aggettivi buttati lì banalmente, ma si può apprezzare la sensibilità e il rispetto con cui Giuseppe Fiorello ha raccontato questa storia, rendendo giustizia e riconoscendo il valore di un amore ingiustamente condannato dalla gretta mentalità dell’epoca.

Tempi in cui la società era fortemente condizionata da pregiudizi nei confronti di tutto ciò che si considerava “diverso”, quindi “anormale”. Società che al giorno d’oggi ha fatto grandi passi avanti, ma che ha ancora tanto da imparare. Va riconosciuto anche il coraggio nel voler toccare un tema così delicato, sottolineando la libertà con cui dovrebbe essere vissuto l’amore e celebrandolo in tutte le sue infinite forme.

Giuseppe Fiorello sul set del suo primo film da regista, Stranizza d'amuri, con Samuele Segreto, uno dei ragazzi protagonisti

La storia d’amore di Stranizza d’amuri sprizza voglia di libertà da tutti i pori, è l’esempio per tutti coloro che hanno paura di essere se stessi, liberi nella propria sessualità, liberi di vivere senza paura l’amore, ovvero la base di ogni cosa, il “motore” che muove il mondo.

Proprio come Gianni e Nino, i protagonisti: in un momento storico che poneva enormi limiti, gli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, hanno avuto il coraggio di vivere fino in fondo la loro felicità, pur facendo fronte a conseguenze terribili, come la morte.

Poi il cast, la musica, la scenografia, scelti e trattati in maniera accuratissima, danno al film quel tocco di sensibilità e profondità che lo contraddistinguono.

I fuochi d’artificio rappresentano un elemento romanzato, una metafora dell’amore, perché quando si è innamorati si creano esplosioni al nostro interno, proprio come fuochi d’artificio dai mille colori per rappresentare le infinte sfumature dell’amore.

Giorgio Agatino Giammona, 25 anni, e Antonio Galatola di 15, vittime del delitto di Giarre

Stranizza d’amuri”, prodotto da Ibla Film con Rai Cinema, in associazione con Golden Goose e Silvio Campara. Distribuito da BIM Distribuzione. È liberamente ispirato alla storia di Giorgio Agatino Giammona, 25 anni, e Antonio Galatola di 15, vittime del delitto di Giarre, in provincia di Catania, avvenuto il 13 ottobre del 1980. Scomparsi da casa due settimane prima, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola alla testa. Inizialmente si pensò a un omicidio-suicidio, ma il clima di omertà fu rotto dalla nascita del primo circolo Arcigay, che cinque anni dopo divenne nazionale proprio grazie a quei due ragazzi della provincia di Catania, accusati di omosessualità e vittime del pregiudizio e dell’omertà dei loro concittadini.

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