L'Ospedale San Marco di Grottaglie (foto Massimo Todaro)
L'Ospedale San Marco di Grottaglie (foto Massimo Todaro)

Nella mattinata di oggi, lunedì 21 luglio 2025, lo sportello CUP (Centro Unico di Prenotazione) dell’ospedale San Marco di Grottaglie è rimasto chiuso a causa dell’assenza totale di personale in servizio.

Dei due operatori assegnati al presidio, uno si trova in ferie regolarmente programmate, mentre l’altro ha comunicato uno stato di malattia. La mancata sostituzione ha impedito l’apertura dello sportello, lasciando senza assistenza decine di utenti, molti dei quali provenienti da vari comuni della provincia di Taranto.

La gestione del servizio, affidata a Sanitaservice ASL Taranto, è finita nel mirino della UIL FPL che attraverso il segretario generale Giovanni Maldarizzi ha definito l’accaduto “inammissibile”, sottolineando come “un servizio essenziale non possa essere sospeso per assenza di personale”.

Secondo la UIL, l’episodio mette in luce una più ampia carenza strutturale e organizzativa, resa ancora più evidente nel periodo estivo, quando ferie e malattie non programmate rischiano di compromettere la continuità dei servizi.

“Abbiamo sempre chiesto assunzioni stabili nel settore CUP non è possibile gestire un presidio ospedaliero con due soli operatori”, ha aggiunto Maldarizzi.

Il disagio si è esteso anche agli utenti in attesa di esami clinici, alcuni dei quali hanno rischiato di non potervi accedere per l’impossibilità di regolarizzare i pagamenti. In via provvisoria sono stati distribuiti bollettini postali per tamponare la situazione.

“Sanitaservice non è in grado di garantire nemmeno i livelli minimi dei servizi essenziali. Il diritto alla salute passa anche da una gestione efficiente dell’organizzazione. Oggi quel diritto è stato leso”, ha dichiarato Gennaro Oliva, coordinatore generale UIL Taranto.

La UIL ha infine chiesto un intervento immediato da parte della ASL Taranto e della Regione Puglia, affinché siano adottati provvedimenti concreti per evitare il ripetersi di simili episodi. “Siamo pronti a intervenire in tutte le sedi perché i cittadini, e in particolare i più fragili, non continuino a pagare le conseguenze dell’inefficienza organizzativa”, concludono Maldarizzi e Oliva.