Arsenale Militare di Taranto (foto Massimo Todaro)
Arsenale Militare di Taranto (foto Massimo Todaro)

«Il governo continua a ignorare le parti sociali, mentre all’Arsenale della Marina Militare si aprono spiragli sempre più ampi verso l’esternalizzazione dei servizi, a discapito della stabilità occupazionale». È la denuncia congiunta dei segretari generali di CGIL Taranto, Giovanni D’Arcangelo, e FP CGIL Taranto, Mimmo Sardelli, preoccupati per l’accordo recentemente siglato tra la direzione dell’Arsenale di Taranto e la società Orizzonte Sistemi Navali.

Al centro delle critiche, la sottoscrizione di un contratto attuativo che, secondo i sindacati, potrebbe incidere in maniera significativa sulle attività di manutenzione meccanica all’interno del sito produttivo, già colpito da una grave carenza di organico dovuta al blocco del turn over. «Da anni chiediamo concorsi pubblici per garantire il ricambio del personale – affermano D’Arcangelo e Sardelli – ma si continua a scegliere la via delle esternalizzazioni, senza alcun tipo di confronto».

L’accordo, spiegano le sigle confederali, è stato siglato senza alcuna informativa preventiva né coinvolgimento delle rappresentanze sindacali unitarie interne, violando di fatto ogni principio di relazioni industriali trasparenti. «Scelte unilaterali come queste – proseguono i segretari – rendono ancora più fragile un comparto strategico, e mostrano l’incapacità di programmare una politica occupazionale seria e condivisa».

Nel corso dei mesi precedenti, CGIL e FP CGIL Taranto avevano già avviato un’interlocuzione con la Regione Puglia, chiedendo il sostegno dell’ente nella definizione di una strategia a lungo termine per il rilancio dell’Arsenale, sia in termini di sviluppo produttivo che di tutela dei lavoratori.

Parallelamente, FP CGIL e UIL PA hanno inviato una comunicazione formale al comando dell’Arsenale della Marina Militare, indirizzata all’ammiraglio Alessandro Battaglia, direttore dell’Arsenale, e all’ammiraglio Vincenzo Montanaro, comandante del Comando Interregionale Marittimo Sud. L’obiettivo è ottenere chiarimenti sull’accordo in oggetto ed esigere il rispetto dei diritti sindacali.

«Il governo, attraverso il Ministero della Difesa – concludono i sindacalisti – continua a evitare il confronto su temi delicati come il futuro dell’Arsenale, preferendo percorsi opachi e poco condivisi, che mettono a rischio i lavoratori e il ruolo pubblico delle nostre strutture strategiche».