Diabetici nelle forze armate, Taranto porta in Senato una proposta di legge

Nella Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica è stato presentato il disegno di legge promosso dall’associazione Diabete 123 Taranto APS-ETS, volto a consentire l’accesso alle forze armate e di polizia anche alle persone affette da diabete o da altre intolleranze alimentari.
A fare gli onori di casa è stato il senatore Mario Turco (Movimento 5 Stelle), che ha sottolineato la natura “a costo zero della proposta. È una legge di civiltà che non comporta oneri per lo Stato e che affronta il tema delle pari opportunità”. Turco ha ricordato i dati più recenti: “In Italia oltre 3,5 milioni di persone convivono con il diabete di tipo 2 e circa 300 mila con quello di tipo 1. In Sardegna si registra l’incidenza più alta al mondo per il diabete pediatrico di tipo 1, con 74 nuovi casi ogni 100.000 bambini l’anno”.
Nel suo intervento, la senatrice Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, ha posto l’accento sulla necessità di investire in ricerca e innovazione: “L’Italia investe troppo poco in ricerca e sviluppo, i settori che garantiscono il maggiore ritorno economico. Abbiamo realizzato solo 600 delle 1700 case di comunità previste dal PNRR, di cui appena 41 al Sud. Serve colmare queste disuguaglianze e digitalizzare il Servizio Sanitario Nazionale. Presentiamo una legge giusta, che abbatte ostacoli non più giustificabili rispetto ai progressi scientifici raggiunti”.
La senatrice Elisa Pirro ha sottolineato la necessità di un dialogo più costruttivo tra scienza e politica: “Purtroppo la politica spesso crea ostacoli dove la scienza cerca di superarli. Dobbiamo cambiare approccio”.
Toccante l’intervento di Maria Colaninno, presidente dell’associazione promotrice, che ha raccontato la propria esperienza di madre di un ragazzo affetto da diabete di tipo 1: “Questa proposta nasce dalle notti passate a controllare la glicemia, dai pasti pesati al grammo, dalla gestione di una condizione invisibile ma costante. I nostri figli vivono, studiano, sognano… E tra quei sogni può esserci quello di indossare una divisa”.
Colaninno ha ricordato anche le attività di Diabete 123 Taranto, impegnata nel supporto alle famiglie e nell’educazione dei giovani: “Spero che questa legge venga condivisa da tutte le forze politiche, per dare dignità e rispetto ai nostri ragazzi”.
Dal punto di vista medico, la dottoressa Clara Zecchino, dirigente dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, ha illustrato i progressi terapeutici: “L’insulina prodotta in laboratorio è ormai molto vicina a quella naturale. Abbiamo gli strumenti per costruire un futuro reale per i pazienti diabetici”.
Il prof. Valentino Cherubini, presidente della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), ha ribadito: “Bisogna abbattere le barriere sociali del diabete. Oggi non deve più essere considerato una disabilità, ma una condizione che, se gestita, consente una vita piena e attiva”.
In collegamento da Parigi, il prof. Lorenzo Piemonti, direttore del Diabetes Research Institute del San Raffaele di Milano, ha concluso evidenziando il valore culturale oltre che scientifico della proposta: “Le persone con diabete di tipo 1 non chiedono eccezioni, ma di essere valutate per ciò che sono. Il rischio oggi non è più nella diagnosi, ma nella mancanza di conoscenza. Serve una trasformazione culturale che accompagni quella scientifica”.
Una legge nata da un’esperienza personale, sostenuta dalla comunità scientifica e dalle istituzioni, che da Taranto potrebbe ora estendersi a tutto il Paese, per affermare un principio fondamentale: sono il merito e le competenze, non la diagnosi, a determinare il futuro di una persona.