Taranto Vecchia, UIL denuncia disservizi gravi alle Poste

Davanti all’ufficio postale di via Arco Paisiello si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalla UIL Poste Taranto e dalla UIL Taranto per portare all’attenzione pubblica le criticità che da mesi coinvolgono il presidio postale della Città Vecchia, rese ancora più pesanti dopo la chiusura dell’ufficio di piazza Fontana. La decisione di Poste Italiane, secondo il sindacato, ha convogliato l’utenza del centro storico, oltre 2.200 residenti, su un unico sportello, non adeguato a sostenere il nuovo carico di lavoro.
Il segretario regionale UIL Poste Puglia e segretario generale UIL Poste Taranto, Giuseppe Manfuso, ha definito il quadro attuale come non più gestibile. “Quella che viviamo qui non è più una semplice difficoltà operativa: è una condizione che definirei senza esitazioni scandalosa”, ha affermato. La chiusura dell’ufficio di piazza Fontana ha comportato limitazioni ai prelievi per i correntisti trasferiti, impossibilitati a ritirare somme superiori alla giacenza assegnata al nuovo sportello. “È inconcepibile che un pensionato debba essere trattato diversamente solo perché il suo ufficio è stato chiuso”, ha aggiunto, sottolineando che “la Città Vecchia meriti gli stessi diritti degli altri quartieri”.
Gli sportellisti, ha evidenziato Manfuso, lavorano con disponibilità economiche minime, tali da non consentire di gestire più di 15-20 operazioni. “Chiediamo solo di poter lavorare e non di essere messi nella condizione di dover spiegare ai cittadini perché non possiamo effettuare operazioni essenziali”, ha precisato, ricordando le difficoltà registrate in concomitanza con l’erogazione delle tredicesime. Il sindacalista ha inoltre richiamato l’attenzione sull’impossibilità di svolgere pienamente le attività previste, tanto che diversi dipendenti vengono inviati quotidianamente in altri uffici. “È assurdo che un dipendente venga mandato ogni giorno in un luogo diverso perché qui non ha gli strumenti per lavorare. È una mortificazione professionale e umana”.

“Questa situazione sta generando un livello di stress insostenibile per i lavoratori”, ha aggiunto Manfuso, spiegando che gli operatori si trovano quotidianamente a confrontarsi con l’insoddisfazione dell’utenza pur non avendo responsabilità dirette nel malfunzionamento del servizio. “Nei mesi scorsi abbiamo scritto, segnalato, denunciato. Ma da parte di Poste Italiane non è arrivata nemmeno una risposta formale”, ha ricordato, ribadendo la necessità di un intervento rapido e di un frazionario unico che garantisca uguaglianza di trattamento.
Durante la conferenza sono stati illustrati ulteriori problemi strutturali e organizzativi. Il coordinatore territoriale della UIL Taranto, Gennaro Oliva, ha raccontato l’episodio di un cittadino invalido impossibilitato a entrare nell’ufficio a causa delle barriere architettoniche, superate solo grazie all’aiuto di altri utenti. “È una scena che non dovrebbe più ripetersi in una città moderna. Qui non mancano solo i servizi: manca la dignità garantita a chiunque acceda a un ufficio pubblico”, ha dichiarato.
Oliva ha denunciato anche l’assenza di privacy allo sportello dedicato ai prelievi, dove le operazioni economiche avvengono senza alcuna protezione. “A Taranto Vecchia un pensionato deve dire davanti a tutti quanti soldi vuole prelevare. È semplicemente inaccettabile”, ha affermato. Tra le criticità segnalate anche la mancanza del sistema di prenotazione tramite ticket, che costringe gli utenti ad attendere senza un ordine definito. “La scena delle file disordinate, delle persone che arrivano e non sanno a chi spetti il turno, è ormai la normalità. E Poste fa finta di non vedere”, ha aggiunto.
“Noi non siamo qui a fare passerelle. Siamo qui per difendere i cittadini”, ha ribadito Oliva, annunciando che, in assenza di riscontri, le iniziative proseguiranno con modalità più incisive. “La UIL Taranto sarà al fianco della UIL Poste sempre, su ogni problematica. E se servirà, torneremo con forme di mobilitazione più forti. Perché quello che sta succedendo qui è una mancanza di rispetto per un’intera comunità”. Ha poi concluso affermando che “se non verranno prese misure immediate, la UIL si farà sentire ancora più duramente. Non permetteremo che questo quartiere venga abbandonato”.
La UIL ha fatto sapere che, in mancanza di risposte tempestive e concrete, la mobilitazione proseguirà. Il sindacato ha evidenziato che la Città Vecchia non può essere privata di un servizio pubblico essenziale, in un momento storico in cui fragilità sociali e bisogni del territorio richiedono una presenza più attenta e responsabile delle istituzioni.