Ex Cementir di Taranto (foto Todaro/AntennaSud)
Ex Cementir di Taranto (foto Todaro/AntennaSud)

E' stata firmata oggi, venerdì 8 agosto, al Ministero del Lavoro la proroga di un anno della cassa integrazione per i 37 lavoratori dell'ex Cementir di Taranto. La misura, frutto della preintesa siglata il 22 luglio scorso in Regione Puglia con la task force per l'occupazione, rappresenta un passo significativo, ma non risolutivo. Lo rende noto Francesco Bardinella, segretario generale della Fillea-Cgil Taranto, spiegando che si tratta di "un passaggio importante, ma non esaustivo del problema".

Il sindacato, aggiunge, da tempo "chiede che l'area ex Cementir sia rigenerata, con progetti in grado di creare nuova occupazione. Si continua a discutere mentre la fabbrica resta chiusa e i lavoratori vivono di cassa integrazione e nessuno si preoccupa di rilanciare l'area bonificandola. Come sindacato continuiamo a fare proposte senza che trovino concretezza nell'azione istituzionale".

In passato la Fillea-Cgil aveva chiesto alla Regione di candidare il sito a un bando Pnrr per la produzione di idrogeno verde. Più recentemente, è stata avanzata una proposta per realizzare un impianto di inertizzazione dell'amianto, rivolta anche al Comune e al commissario alle bonifiche Vito Felice Uricchio. "Trasformare il problema amianto in opportunità contribuendo alla transizione ecologica e creando lavoro". Ma finora, conclude, "abbiamo ricevuto solo silenzi e provvedimenti tampone", sostiene Bandinella.