Massimo Caliandro, segretario generale del Sicet Cisl Taranto Brindisi, lancia un appello agli enti locali affinché rendano esigibile il diritto alla casa attraverso il dialogo e la contrattazione sociale.

Caliandro ha sottolineato come sia “notizia positiva” la decisione del Comune di Fasano di stanziare fondi propri a sostegno di 114 famiglie in difficoltà con il pagamento degli affitti, una scelta tanto più meritoria considerando il mancato rifinanziamento adeguato del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e del Fondo morosità incolpevole da parte del Governo.

Il Sicet auspica che tale pratica amministrativa venga adottata da altri enti locali del territorio di Taranto e Brindisi, coinvolgendo i sindacati rappresentativi nelle decisioni sui criteri di accesso e sulle graduatorie. “Occorre un Patto delle responsabilità che impegni Governo, istituzioni e parti sociali, perché la casa è un diritto economico, sociale e culturale”.

Secondo Caliandro, le politiche abitative non possono limitarsi a interventi episodici ma devono affrontare nodi strutturali: il mercato degli immobili sfitti, il contrasto agli sfratti per morosità incolpevole e la promozione di canoni sostenibili attraverso fondi di garanzia. Importante, inoltre, far emergere il mercato sommerso degli affitti e migliorare le condizioni di sicurezza e manutenzione degli immobili, specie in aree a vocazione turistica come Fasano.

Il segretario del Sicet evidenzia anche l’urgenza di rilanciare l’edilizia residenziale pubblica e la rigenerazione urbana, temi inseriti nel quadro del welfare ma non adeguatamente valorizzati dal Pnrr. “Il sostegno economico ai cittadini non può sostituire programmi condivisi di edilizia sociale – ribadisce – servono Piani Casa e Agenzie comunali per la Casa, fondati sulla concertazione istituzionale e la partecipazione degli abitanti”.

Caliandro ha infine richiamato le parole del sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria: “Il diritto alla casa è un diritto economico, sociale e culturale che non può restare solo sulla carta”. Da qui l’invito a un dialogo sociale che coinvolga Regione Puglia, Arca Nord Salento e Arca Jonica, per affrontare con trasparenza e responsabilità una questione che tocca da vicino la coesione sociale del territorio.