Sarà la Cassazione, il prossimo 15 ottobre, a decidere se i dipendenti civili della Difesa continueranno ad avere la disponibilità della spiaggia di Saint Bon o se l’area sarà destinata a un resort di lusso. La vicenda nasce da un vecchio “errore” di Marigenimil Taranto, già definito tale dai giudici nei diversi gradi di giudizio.

La rabbia dei lavoratori è forte: negli ultimi anni hanno visto erodere progressivamente i loro diritti, non solo a Saint Bon ma anche presso la Sezione Nautica di Santa Lucia, come evidenziato dagli organismi di controllo. La Cisl Fp, con il segretario territoriale Umberto Renna, denuncia il ripetersi di dinamiche poco trasparenti: “Marigenimil si è sottratta alle verifiche e ha rifiutato di accettare il tecnico indicato dai lavoratori per l’organo di controllo, nonostante non avesse alcuna potestà in merito”.

Umberto Renna

La scelta, secondo il sindacato, alimenta sospetti perché il tecnico escluso si era distinto negli anni per aver segnalato inadempienze e trasformazioni degli organismi di protezione sociale dei civili in strumenti di lucro e consenso politico. Un contesto che riporta alla memoria i periodi bui delle inchieste su Maricommi, quando arresti e ingresso di privati nella gestione segnarono la fine della fiducia dei lavoratori.

Il sindacato riconosce che dal 2018 Marina Sud si è impegnata a difendere i dipendenti civili, ma denuncia la posizione ambigua di Marigenimil, che ha ignorato le sollecitazioni dello Stato Maggiore e della RSU locale. “È ora di fare chiarezza sulle responsabilità del passato e del presente. Non ci fermeremo”, conclude Renna, annunciando l’intervento della Cisl Fp nazionale e la richiesta di coinvolgere anche il vertice politico e il Capo di Stato Maggiore della Marina.