“Il lavoro nel turismo è povero e precario, altro che leva di sviluppo”. Daniele Simon, segretario generale della FILCAMS CGIL Taranto, traccia un primo bilancio della stagione estiva puntando il dito contro condizioni di sfruttamento e salari bassissimi.

Un caso emblematico è quello di Franco (nome di fantasia), cameriere in un ristorante pizzeria del centro di Taranto. Dopo dieci giorni di lavoro massacrante, tra apparecchiatura, servizio ai tavoli, pulizie e turni che si prolungavano fino alle due di notte, è stato liquidato con appena 195 euro: meno di tre euro l’ora. “Dieci giorni da schiavo nella ristorazione”, ha commentato Simon.

La sigla sindacale ha raccolto anche le denunce di bagnini costretti a lavorare sotto il sole senza tutele e animatori stipati in stanze senza finestre in pieno agosto. “I dati sono da vergogna in Puglia come nel resto del Paese chi lavora nel turismo guadagna in media 60 euro lordi al giorno, contro i 96 euro dell’economia generale”, afferma Simon.

Il segretario sottolinea che senza un’organizzazione del settore come vero asset produttivo e contrattualizzato, il turismo resta confinato a folklore e stereotipi, senza generare reale sviluppo economico e occupazionale.

Per questo lunedì 8 settembre, alle 18.00 in Piazza Castello, sotto le colonne del tempio dorico della città vecchia, farà tappa a Taranto il Van dei Diritti, iniziativa itinerante della FILCAMS CGIL che mira a informare i lavoratori del turismo sui propri diritti, raccogliendo testimonianze e offrendo assistenza.

“È un segnale simbolico, ma chiaro – conclude Simon –: senza tutele e contratti veri, non ci può essere futuro per il turismo a Taranto e in Puglia”.