Dissalatori e salamoia in Mar Grande: Comitato chiede chiarimenti

Il Comitato per la Difesa del Territorio Ionico ha presentato una richiesta formale rivolta a Acquedotto Pugliese, Regione Puglia, ARPA Puglia e Comune di Taranto, sollecitando chiarimenti in merito agli impianti di dissalazione e agli scarichi di salamoia previsti nel Mar Grande.
L’organismo civico chiede innanzitutto conferma dell’esistenza di un secondo dissalatore marino, destinato a supportare le esigenze dell’industria ex Ilva, come anticipato dal Ministro Urso e già oggetto di documenti ufficiali del CIS Taranto.
La nota chiede inoltre dettagli tecnici sul punto di scarico in mare, sulla concentrazione salina del refluo previsto, con un confronto richiesto rispetto ai parametri del dissalatore attualmente in costruzione presso il fiume Tara.
Al fine di valutare l’impatto combinato dei due impianti, viene domandata la trasmissione di studi idrodinamici e di bilancio salino, strumenti essenziali per prevedere gli effetti sull’equilibrio dell’ecosistema del Mar Grande, considerato già vulnerabile a causa della scarsa capacità di ricambio idrico.
Tra le richieste figura anche la conferma del coinvolgimento operativo di ARPA Puglia in qualità di ente terzo di controllo ambientale.
Il Comitato ribadisce la necessità di sottoporre ogni nuova infrastruttura a una valutazione tecnica integrata e rigorosa, segnalando i rischi ambientali potenziali in caso contrario: “La vulnerabilità della costa non può essere aggravata da progetti decisi senza confronto con la cittadinanza”.
È stato inoltre domandato che le istituzioni coinvolte forniscano risposte entro 15 giorni, oltre a organizzare un incontro pubblico di restituzione tecnica, in cui discutere simulazioni, dati e garanzie ambientali.
“Basta con notizie frammentarie: la comunità ionica ha diritto a sapere come si gestisce l’acqua e quali sono gli impatti ambientali della salamoia”, ha dichiarato il Comitato, sottolineando la centralità della tutela del Mar Grande rispetto a qualsiasi logica industriale.
La richiesta è stata trasmessa anche per conoscenza al Presidente della Regione Puglia, al Sindaco di Taranto, al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e al Ministero del Made in Italy. Il Comitato ricorda infine che ha già presentato un ricorso alla Commissione Europea sul dissalatore del Tara, per presunte violazioni delle direttive Acque, Habitat, Uccelli e DNSH.
“Invitiamo cittadini, associazioni e istituzioni a restare vigili, a pretendere trasparenza e a difendere il Mar Grande come bene comune”, conclude la nota.