Ex Ilva di Taranto (foto Todaro/AntennaSud)
Ex Ilva di Taranto (foto Todaro/AntennaSud)

“Il rischio cancerogeno connesso alle sostanze inquinanti respirate dai cittadini di Taranto è scomparso dalla seconda versione del parere istruttorio sulla nuova AIA per lo stabilimento ex Ilva”. A denunciarlo è Luciano Manna di Veraleaks, che ha reso pubblici documenti tecnici finora non diffusi, tra cui i pareri conclusivi del 2 aprile e del 4 giugno 2025, insieme a valutazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) risalenti al 2024 e ai primi mesi del 2025.

Secondo Veraleaks, tali documenti dimostrerebbero un’evoluzione non trasparente della procedura: “Il Ministero non ha mai diffuso le modifiche al parere istruttorio né il parere critico dell’ISS. In queste condizioni non può essere rilasciata un’autorizzazione che danneggia la salute pubblica”, si legge nella nota.

L’ISS, nei propri rilievi, ha sottolineato lacune nelle stime di impatto sanitario per NO2 e SO2, criticando anche la mancanza di aggiornamento nella valutazione dei rischi per esposizione cutanea nel quartiere Tamburi e per le emissioni della centrale termoelettrica. “Serve un protocollo di allerta precoce per prevenire picchi d’inquinamento”, ha indicato l’Istituto.

A intervenire sul tema è anche Peacelink, con il presidente Alessandro Marescotti: “Chiediamo al sindaco di prendersi tutto il tempo necessario per redigere un parere sanitario aggiornato, che comprenda anche i lavoratori dello stabilimento. La salute pubblica non è negoziabile”.

Sulla questione è intervenuto anche Angelo Bonelli, parlamentare di AVS, che ha denunciato: “Il Governo ha nascosto la relazione dell’ISS sulla valutazione del danno sanitario presentata da Acciaierie d’Italia. L’ISS ha evidenziato che gli scenari simulati risultano incompleti e non valutano le emissioni più pericolose per la salute”.

Non si è fatta attendere la replica del Mimit, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha definito “fuorvianti e strumentali” le ricostruzioni circolate nelle ultime ore: “L’ISS non ha bocciato la Vis, ma ha richiesto integrazioni che sono state presentate. I pareri sono riferiti a scenari a carbone ormai superati”. Secondo il Ministero, le nuove ipotesi prevedono “una riconversione a forni elettrici a impatto zero”.

Per approfondire questi scenari e garantire il recepimento dell’Accordo di Programma, la Conferenza dei Servizi inizialmente prevista per il 10 luglio è stata rinviata al 17 luglio. Il confronto resta acceso, mentre a Taranto cresce l’attesa per una decisione che avrà ripercussioni profonde sul futuro ambientale, sanitario e industriale della città.