Ex Ilva, Europa Verde plaude stop accordo proposto da Governo
“Svolta storica, la città dice basta e chiede rispetto: ora scelte condivise”
Europa Verde – Verdi/AVS esprime soddisfazione per la decisione della maggioranza del Consiglio comunale di Taranto di non sottoscrivere il nuovo accordo di programma proposto dal Governo. Secondo il movimento ecologista, il documento si presenta privo di elementi sostanziali: mancano una reale copertura economica, un piano industriale credibile e, soprattutto, garanzie concrete in materia di salute pubblica e tutela ambientale.
Una posizione netta e condivisa, maturata anche grazie al contributo determinante dei rappresentanti di Europa Verde all’interno del Consiglio comunale, che fin dall’inizio hanno espresso la loro contrarietà al documento, giudicato politicamente e moralmente irricevibile. «Una proposta che continua a ignorare le legittime aspettative di una comunità da anni sacrificata in nome di interessi esterni”, affermano Rosa D’Amato, commissaria regionale Puglia, Gregorio Mariggiò, co-portavoce provincia di Taranto, Giovanni Carbotti, co-portavoce cittadino Taranto, Luigi Boccuni, componente direttivo cittadino Taranto.
Per Europa Verde, la posizione della maggioranza restituisce dignità a un territorio che chiede autonomia nelle scelte e rifiuta imposizioni dall’alto. “Taranto ha dimostrato di voler decidere sul proprio futuro senza accettare accordi imposti da Roma, lontani dai bisogni reali della città”, prosegue la nota.
Il movimento esprime inoltre apprezzamento per la coerenza mostrata dal sindaco Piero Bitetti, riconoscendogli il merito di aver saputo interpretare la volontà della maggioranza e dei cittadini, assumendo una posizione definita «coraggiosa e coerente» su un passaggio ritenuto cruciale per il destino della città.
Non mancano, però, critiche alle recenti dichiarazioni del ministro Adolfo Urso, giudicate da Europa Verde come “sempre più vicine al ricatto istituzionale. È inaccettabile continuare a fare terrorismo psicologico nei confronti di una città come Taranto, che ha già pagato un prezzo altissimo. Rivendicare il diritto di non accettare accordi al buio non è un atto di rottura, ma di responsabilità verso la comunità”, proseguono Rosa D’Amato, Gregorio Mariggiò, Giovanni Carbotti e Luigi Boccuni.
“Taranto non può essere trattata come terreno di scambio - conclude Europa Verde -, ma deve essere rispettata nelle sue scelte, accompagnata nei suoi processi di riconversione e sostenuta in un percorso di rinascita che metta davvero al centro ambiente, salute e lavoro”.