Taranto, Angolano al sindaco Bitetti: “Non fuggire dalle tue responsabilità”
La consigliera comunale del M5S: “Torna alla guida della città, come fa un capitano coraggioso”

A tenere banco sono sempre le dimissioni del sindaco Pietro Bitetti, al quale viene rivolto un appello da Annagrazia Amgolano, consigliera comunale del M5S, affinché ritiri le dimissioni e torni alla guida della città per affrontare in prima persona il delicato passaggio istituzionale legato all’Accordo di Programma sulla decarbonizzazione dell’Acciaieria di Taranto.
Nel nota diffusa, Angolqno sottolinea come il sindaco, in quanto figura politicamente e legalmente preposta, “sarebbe l’unico titolato a rappresentare Taranto nei tavoli istituzionali nazionali, in particolare a Roma, e a esprimere formalmente le posizioni del Consiglio Comunale”. La consigliera del M5S evidenzia come in questo contesto “la firma del vicesindaco (Mattia Giorno, ndr) non avrebbe valore giuridico equivalente, con il rischio concreto che un eventuale Accordo di Programma sottoscritto in assenza del sindaco possa risultare impugnabile”.
Angolano precisa di aver partecipato integralmente alla riunione pubblica svoltasi a Palazzo di Città nella pomeriggio di lunedì 28 luglio e pur riconoscendo la necessità di condannare con fermezza eventuali episodi di violenza o tensione, ribadisce che non ci sarebbero stati elementi sufficienti a giustificare una rinuncia al ruolo istituzionale. “Non ho visto persone incappucciate e se vi sono stati comportamenti da condannare, non bastano per arrendersi”.
Viene poi lanciato un appello diretto: “Chiediamo al sindaco Bitetti di tornare alla guida della città per essere lui stesso a dire NO a Roma all’Accordo di Programma farlocco e non vincolante. Auspichiamo un ricorso immediato contro l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che condannerebbe il territorio a 12 anni ulteriori di produzione a carbone”.
Angolano chiede anche la chiusura delle fonti inquinanti, bonifiche ambientali, reimpiego dei lavoratori e una vera riconversione socio-economica della città. L’amministrazione comunale resti fedele agli impegni assunti su salute, ambiente e lavoro, Taranto non può essere lasciata senza guida in un momento così cruciale”.
L’appello di Angolano si chiude con un richiamo simbolico: “Dobbiamo essere la voce di chi non può più parlare, adulti e bambini. Se fossero qui tra noi, ci chiederebbero coraggio. Non è il momento della resa, la battaglia per i nostri diritti è appena iniziata”.