Urso: “Se Taranto rinuncia, il polo Dri nascerà a Gioia Tauro”
Occhiuto, presidente della Regione Calabria: “Rigassificatore? Siamo pronti, per noi è un’opera strategica”

“Abbiamo tenuto una riunione operativa molto importante con il governatore Roberto Occhiuto e i sindaci di San Ferdinando e Gioia Tauro per definire le condizioni necessarie al decollo del polo di sviluppo logistico e produttivo in questa area, valorizzando anche la zona della Zes”. Lo ha dichiarato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, durante una visita istituzionale al porto di Gioia Tauro, accompagnato dal presidente della Regione Calabria.
“Valuteremo, sottolineo che si tratta solo di un’ipotesi, la possibilità di realizzare qui il polo nazionale del Dri, qualora non sussistano le condizioni per farlo a Taranto, che resta la prima opzione per ragioni storiche, morali, economiche e sociali. In tal caso, questo sito potrebbe offrire tutte le condizioni necessarie alla competitività”, ha aggiunto Urso.
Il progetto si inserisce nell’ambito della strategia per la piena decarbonizzazione, illustrata nel programma presentato ai rappresentanti di Regione Puglia, Regione Liguria e degli enti locali coinvolti negli stabilimenti ex Ilva. “Le decisioni in merito dovranno essere prese nelle prossime settimane” ha precisato il ministro.
A partire da martedì 5 agosto sarà attivo un comitato tecnico che coinvolgerà rappresentanti degli enti locali calabresi, inclusi i sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, l’Autorità portuale, l’Autorità della Zes unica e la società a controllo pubblico Snam, incaricata di fornire il gas attraverso una nave rigassificatrice temporanea. “È già autorizzato qui anche un rigassificatore terrestre, che potrà alimentare i Dri e rappresenta un tassello fondamentale per il rilancio industriale e sociale della Calabria, una delle regioni con più alto bisogno occupazionale”, ha sottolineato Urso.
Occhiuto: “Il rigassificatore è un’opera strategica per la Calabria”
Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha confermato la centralità del progetto: “Il rigassificatore è per noi un’opera strategica, ma per attrarre investimenti saremmo pronti anche ad avviare la prima fase con una nave”.
Occhiuto ha evidenziato come il porto di Gioia Tauro, pur essendo il primo in Italia per numero di container movimentati (4,2 milioni), non generi ancora ricadute economiche significative sul territorio. “Se questo grande asset logistico può essere utilizzato per promuovere investimenti nella retroportualità, si parla di miliardi di euro oltre al miliardo già stanziato con i fondi Fsc. È una prospettiva che stiamo discutendo con Urso da settimane e potrebbe concretizzarsi solo se Taranto decidesse di non accogliere la nave rigassificatrice”, ha affermato il governatore.
La Regione Calabria ha inoltre spinto molto per la realizzazione del rigassificatore terrestre, che potrebbe consentire la creazione di una “piastra del freddo” funzionale allo sviluppo di un distretto dell’agroindustria per la surgelazione dei prodotti agricoli. “Il governo ha già dichiarato l’opera strategica oltre un anno fa, e chi la realizzerà potrà godere di una regolazione remunerata da parte dell’Arera”, ha concluso Occhiuto.