CGIL e CISL: ‘Si rigeneri a Taranto concentrazione sociale per sviluppo’

Politica
13.02.2022 16:08

Recenti notizie di stampa hanno erroneamente evidenziato l’avvenuta sottoscrizione, da parte anche di Cgil e Cisl, del Protocollo operativo di legalità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, predisposto dalla Prefettura di Taranto. In realtà non c’erano le condizioni affinché ciò avvenisse, nonostante sulla delicatissima materia le confederazioni sindacali maggiormente rappresentative nel Paese proseguono, da lungo tempo, nell’impegnativa battaglia vertenziale tesa a porre fine alla vera e propria strage di vite umane che neppure il lockdown ha fermato. Peraltro, lo stesso spazio di via Anfiteatro antistante alla Prefettura ionica, come accaduto presso altre Prefetture d’Italia, è stato riferimento di sit in o di manifestazioni indette su scala territoriale, regionale e nazionale,  per sollecitare misure sempre più stringenti contro la scia di sangue per infortuni mortali sul lavoro che hanno visto la Puglia raggiungere il primato di 82 casi nel 2021 e Taranto passare dai 6 del 2020 agli 11 del 2021. Pressioni sindacali che hanno colto nel segno se è vero che importanti norme sono state introdotte dal Governo Draghi nel Decreto fiscale n. 146/21, in vigore dal 21 dicembre scorso, che ha modificato sostanzialmente il precedente Testo Unico. L’azione confederale di Cgil, Cisl e Uil, poi, si è contestualmente articolata, specie negli ultimi due anni, nella produzione congiunta con innumerevoli Aziende di Protocolli Anti-Covid, non solo per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori dipendenti ma anche per consentire la prosecuzione dell’attività produttiva e non dover chiudere il Paese, stante l’ostinata persistenza della situazione pandemica. A tal riguardo, va evidenziato che tutti i Protocolli sulla materia in questione sono stati sottoscritti con i Ministeri competenti e con le rispettive Associazioni datoriali e successivamente dalle Organizzazioni confederali di categoria e le rispettive Aziende. E un sistema di relazioni sindacali consolidato caratterizza anche il lavoro comune all’interno di Ance sul territorio. Pertanto, fa specie che la Prefettura non si sia mossa all’interno di tale sistema seguito dal livello nazionale sino a quello territoriale. Per di più, la sicurezza sul lavoro è stata oggetto di non pochi momenti di confronto tra Cgil, Cisl e Uil in Prefettura che, sicuramente, si sono dimostrati utili per la elaborazione del Protocollo in questione. La buona pratica della confederalità storicamente si traduce nella contestuale tutela degli interessi delle categorie produttive e della collettività civile, mentre percorsi alternativi assumono sempre profili di autonomismo e di inaccettabili quanto divisive parzialità. Come Cgil, Cisl e Uil, abbiamo sempre mostrato responsabilità e disponibilità al confronto, al fine di condividere soluzioni alle tante criticità che attanagliano il mondo del lavoro tarantino, a fronte delle quali risultano aperti innumerevoli tavoli proprio con la regia istituzionale della stessa Prefettura ma che, al di là delle disponibilità formali sempre dichiarate, hanno trovato finora poche, pochissime risposte. Si pensi, ad esempio, al CIS Taranto ed alla serie di relativi progetti di cui solo grazie agli organi di stampa la comunità ionica è a conoscenza ma dai quali i rappresentanti democratici dei lavoratori e dei pensionati restano inopinatamente tagliati fuori. Alle organizzazioni sindacali non servono certo bandierine da piantare ma risposte, queste si, da dare al bisogno di sviluppo aggiuntivo, di lavoro legale e contrattualizzato, di un welfare che implementi coesione sociale e complessiva appropriatezza del rapporto Istituzioni-cittadini. L’opportunità di un chiarimento di merito con la Prefettura è, dunque, necessario anche perché i temi della partecipazione e della corresponsabilità, laddove assunti come prassi istituzionale e sociale, hanno sempre apportato evidenti benefici dei quali la comunità ionica non può essere deprivata. A seguito di tale chiarimento, la firma e l’effettiva esigibilità del Protocollo di legalità in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro costituiranno, negli auspici di Cgil e Cisl, il nuovo avvio di una concertazione sociale a tutto tondo, che è da rigenerare giacché restata in ombra per troppi mesi. (Le Segreterie Confederali CGIL e CISL)

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