Taranto: La Cozzetta dello Sport, ‘Arrivederci, play-off, ciao’

TARANTO
20.02.2022 18:50

La Cozzetta dello Sport nasce con l'idea di sorridere un po' del calcio e del nostro amore (non sempre ricambiato) per il Taranto. Perciò l'autore chiede venia se, con 4 punti in 6 partite nel 2022  - senza far uso di sostanze allucinogene o fortemente alcoliche - sorridere diventa veramente complicato. Che a ripensarci, a queste 6 partite, la riflessione terra terra del tifoso è sempre la stessa. Se nel caffè metti il sale, non va bene. Se nell'auto a benzina metti il gasolio, non va bene. Se fai suonare la chitarra al batterista, non va bene. Se costruisci uno stabilimento siderurgico a ridosso della città, non va bene (no, questo esempio lasciamolo stare sennò prendiamo il Cazziatone dello sport, altroché). E non perché il sale, il gasolio o il batterista non vadano bene, ma perché tutto funziona se sta al posto giusto, sennò devi buttare il caffè, spendere una bella cifra in officina e rimborsare i soldi del biglietto dopo il concerto. Qualcosa in questa squadra non è al posto (o al ruolo) giusto, chi di dovere faccia un po' di autocritica e proponga delle soluzioni. Forza Taranto, forza mister Laterza, forza direttore Montervino, forza presidente Giove, forza ragazzi: siamo con voi, però fate qualcosa perché stiamo buttando via un po' troppi caffè salati.

Chiorra: la leggenda narra che a inizio partita lasci il suo orologio da polso dietro alla porta, per evitare si rompa durante il gioco: perciò non si allontana mai dai pali, per paura che glielo freghi il raccattapalle. D'altronde se sapesse pure uscire (oggi bravissimo nel primo tempo) giocherebbe titolare in serie A.

Versienti: sulla sua fascia ci ha capito veramente poco, secondo me si ritroverà Vanderputte anche in sogno, e anche in sogno verrà scartato irrimediabilmente.

Ferrara: il gioco del Taranto ultimamente parte in due modi: rilancio a casaccio di Chiorra, hai visto mai che la prenda uno dei nostri, oppure palla a Ferrara che si lancia in avanti. Purtroppo in avanti c'è il solo Saraniti con la scorta di difensori che lo segue fin negli spogliatoi, e le sue incursioni hanno l'effetto di un giro in centro durante il lock down: è tutto chiuso, che ci sono venuto a fare?

Benassai e Riccardi: Vivarini con quello schema gioca alle tre carte con i nostri centrali che puntano tutto sulla carta sbagliata e zac. Li accusano di non costruire abbastanza gioco, vabbè per quello però avremmo dei centrocampisti stipendiati per farlo.

Civilleri: come centrocampista esterno rende poco, ormai l'hanno capito tutti gli allenatori che giocano contro di noi. Oltre tutto crossa quasi peggio di Mastromonaco. Il Catanzaro è stato a lungo così padrone della sua fascia che a un certo punto sembravano pronti ad apparecchiare per un pic-nic con birra e parmigiana al forno, sul prato dello Iacovone. Nel secondo tempo si è strappato la camicia e ha provato a spaccare, ma ormai intorno a lui c'era una vitalità che in confronto Chianciano e Fiuggi di notte sembrano Ibiza.

Di Gennaro: dove diavolo sono finito? Dove diavolo sono finito? Dove diavolo sono finito? Quest'uomo ha vinto la Coppa Italia da titolare e ora gioca con Labriola. Stiamogli vicino.

Labriola: che poi diciamola tutta, i numeri tecnici del ragazzo sono fuori discussione, oggi lo ha dimostrato, ma più che un centrocampista di fascia sembra l'ennesimo doppione di Giovinco. Ha i numeri di un trequartista, al massimo un centrocampista interno. Non si capisce poi perché venga sempre sostituito, non è che se gioca tutti i novanta minuti poi lo restituiamo al Napoli sgualcito.

Marsili: entra a partita compromessa come un ragazzino in prestito qualunque, prova a dare la carica ai suoi ma altro che scossa, a questo Taranto servirebbe un elettroshock.

Giovinco: lontano dalla porta, lontano dal cuore. Forse gli serve un po' di riposo, forse gli serve una squadra che ogni tanto si affacci in attacco.

Saraniti: Vivarini schiera la difesa a 3 e così lo annulla, per giunta anche i due laterali del Catanzaro fanno superiorità numerica a centrocampo, per cui a lungo sembra che si giochi in 15 contro 11. Lui ci prova a fare reparto da solo, ma voi ci andreste in un ristorante in cui il cuoco cucina, serve ai tavoli e contemporaneamente prende le prenotazioni al telefono?

Barone: Sotto di un gol con la squadra avversaria in affanno, Laterza ha una illuminazione; vuoi vedere che con due attaccanti si attacca meglio che con uno? L'unico vero tiro in porta della partita è il suo. Che beffa l'infortunio proprio adesso ma si sa, sopra la panca l'attaccante non campa 

Manneh: è convinto che nel 4-3-3 i tre davanti attacchino, e infatti ci prova, anche se la sua fascia di appartenenza (è un'ala sinistra) lo porta spesso fuori rotta. Quando capisce che nel 4-3-3 del Taranto le due ali sono praticamente centrocampisti arretrati, ormai è tardi. Sostituito da Mastromonaco che, molto diligentemente, contribuisce a difendere lo zero a uno.

Arrivederci, play-off, ciao. Illudersi è stato bello, speriamo l'anno prossimo. Sempre forza Taranto.

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