Adolfo Urso
Adolfo Urso

“Mi auguro che la notte porti consiglio e rivolgo un appello alla responsabilità di tutti”. Con queste parole il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha concluso l’incontro con le organizzazioni sindacali sul futuro dell’ex Ilva di Taranto, rilanciando la centralità del piano di piena decarbonizzazione come fondamento per coniugare salute e lavoro nella siderurgia italiana.

Durante il tavolo, Urso ha affrontato anche il tema del rigassificatore, chiarendo che l’offerta presentata da Baku Steel era basata sulla presunzione che fosse già autorizzato l’approdo di una nave rigassificatrice. “Se questa condizione non sussiste, dobbiamo informare l’investitore, altrimenti la sua proposta rischia di poggiare su presupposti errati”, avrebbe affermato il ministro, secondo quanto riferito da fonti sindacali presenti all’incontro.

Altro nodo affrontato riguarda la gara per l’assegnazione del sito, che secondo Urso non potrà essere aggiornata né proseguire senza la definizione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). “Chiunque si candidi ad acquisire l’ex Ilva – ha sottolineato – deve sapere che è vincolato a realizzare il piano di decarbonizzazione entro otto anni. Senza l’AIA, la procedura non può andare avanti”.

Nel corso dell’incontro, Urso ha anche voluto chiarire un punto giuridico fondamentale: “La Costituzione italiana non prevede la nazionalizzazione degli impianti. Lo esclude!”, ha dichiarato, escludendo così l’ipotesi di un ritorno in mani pubbliche della gestione industriale.

Il ministro ha ribadito l’intenzione del Governo di procedere rapidamente, ma con trasparenza: “Abbiamo il dovere di assegnare l’ex Ilva al soggetto che presenterà la proposta più solida, che sia pubblico o privato, italiano o straniero. L’importante è che rispetti i vincoli ambientali e industriali”.

Urso ha infine espresso disponibilità a restare al tavolo “tutto il tempo necessario” per garantire un confronto costruttivo e condiviso, sottolineando l’urgenza di dare un futuro certo allo stabilimento di Taranto, nel rispetto delle regole e degli obiettivi di transizione ecologica.