Polizia, Taranto resta senza rinforzi: la rabbia dei sindacati
SIULP e SAP denunciano l’ennesima esclusione della provincia dal piano nazionale di potenziamento degli organici: “Altro schiaffo”

Ancora una volta, Taranto resta fuori dal piano nazionale di potenziamento degli organici della Polizia di Stato. Una decisione che ha suscitato la dura reazione delle segreterie provinciali di SIULP e SAP, che in una nota congiunta definiscono “inaccettabile” l’assenza di nuove unità destinate al territorio ionico, da tempo alle prese con un contesto criminale sempre più aggressivo.
“La misura è colma - scrivono Antonio Digregorio (SIULP) e Fabrizio Santoro (SAP) -. Taranto continua a essere ignorata nonostante le emergenze crescenti e l’evidente carenza di personale. Si continua a far finta di nulla, mentre la sicurezza del territorio viene progressivamente smantellata”.
I sindacati ricordano come la tragica morte del brigadiere Carlo Legrottaglie, avvenuta durante un intervento nella mattinata del 12 giugno, sia l’ennesima conferma della gravità della situazione. “Una ferita incancellabile per tutto il comparto sicurezza e l’ultima conferma di quanto denunciamo da anni: Taranto è abbandonata”.
“Nonostante le difficoltà operative, gli agenti continuano a garantire sicurezza e legalità con turni massacranti, carenze strutturali e rischi costanti, affrontando ogni giorno emergenze in condizioni limite, senza mai far venir meno la propria dedizione allo Stato e ai cittadini”, prosegue la nota.
“E proprio grazie a quella dedizione - sottolineano i sindacati -, i responsabili dell’omicidio del carabiniere sono stati rapidamente intercettati e affrontati dal personale del Commissariato di Grottaglie, impegnato anche in un conflitto a fuoco durante le operazioni di cattura”.
“Legalità senza uomini e mezzi è solo una parola vuota. Le forze dell’ordine sono diventate bersagli e chi dovrebbe garantire il loro supporto si gira dall’altra parte”, attaccano le sigle.
Per questo motivo SIULP e SAP chiedono
- un intervento immediato del Ministero dell’Interno per rivedere il piano di potenziamento e assegnare agenti anche a Taranto;
- un piano straordinario di sicurezza per il capoluogo ionico e i comuni limitrofi;
- l’apertura urgente di un tavolo di confronto tra sindacati, istituzioni centrali e rappresentanze locali.
“Non resteremo in silenzio mentre si continua a sottrarre sicurezza a una comunità già profondamente ferita. Taranto non può essere sistematicamente dimenticata”, concludono Digregorio e Santoro.