Turco (M5S): “Lo Stato non può abbandonare gli alunni disabili”
Il pentastellato accusa il Governo di inerzia: “Senza fondi si viola il diritto all’inclusione”

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità rischia di trasformarsi in un peso insostenibile per i Comuni italiani. A lanciare l’allarme è il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione scritta ai ministri competenti per sollecitare un intervento immediato da parte dello Stato.
Secondo Turco, la normativa di riferimento (la legge 104 del 1992) prevede l’assistenza scolastica per gli studenti disabili certificati, ma nella pratica quotidiana molti enti locali si trovano a coprire integralmente i costi di servizi fondamentali, senza adeguato supporto da parte del Governo centrale. “In diversi territori la spesa supera i tre milioni di euro all’anno, a fronte di contributi statali irrisori, spesso inferiori al 20% del necessario”, sottolinea il parlamentare.
Una situazione che, secondo il senatore, genera profonde disparità e mette in crisi il principio costituzionale di uguaglianza: “Nei casi più gravi l’assistenza è obbligatoria, ma quando si tratta di studenti con disabilità lievi, e quindi con maggiori possibilità di recupero, tutto dipende dalle risorse a disposizione del Comune. È un paradosso che penalizza proprio chi ha più chance di crescita”.
Nell’interrogazione depositata, Turco chiede al Governo di valutare l’impiego dei Programmi Operativi Complementari (POC) per finanziare l’assistenza scolastica, così come già fatto per altri strumenti di contrasto alla povertà. Propone inoltre l’istituzione di un fondo strutturale, cofinanziato da Stato e Regioni, che assicuri uniformità del servizio su scala nazionale.
“Non è accettabile che il diritto all’inclusione scolastica dipenda dal codice di avviamento postale – prosegue il senatore -. Se davvero vogliamo una scuola pubblica che sia inclusiva e accessibile a tutti, dobbiamo dare ai Comuni gli strumenti per garantire equità e continuità educativa”.
Il Movimento 5 Stelle torna così a porre l’accento su un nodo spesso trascurato nel dibattito politico nazionale: l’equità del sistema educativo e la tutela dei più fragili, partendo dalla scuola.