Screening in Puglia, adesioni bassissime: esclusi i laboratori privati
Confapi e altre sigle denunciano il fallimento degli screening regionali e chiedono più inclusione

I programmi di screening promossi dalla Regione Puglia, dedicati alla prevenzione del tumore del colon-retto, della mammella e del diabete, registrano tassi di adesione estremamente bassi, a conferma delle preoccupazioni già espresse da numerose organizzazioni di settore.
A lanciare l’allarme sono Confapi Puglia Salute Università e Ricerca, Snabilp, Federbiologi Puglia e Confcommercio Salute, che da tempo sollecitano le istituzioni regionali a rivedere le modalità di gestione degli screening, allargando la rete degli attori coinvolti.
Le proposte avanzate chiedono di includere anche i laboratori di analisi accreditati e convenzionati, realtà che operano capillarmente sul territorio e rappresentano un punto di riferimento consolidato per la diagnostica di prossimità.
Tuttavia, nonostante le ripetute richieste, dal Dipartimento regionale competente e dal Consiglio regionale non sono giunte risposte concrete. La gestione dei programmi di screening è rimasta limitata a una rete ristretta di strutture, escludendo di fatto soggetti che quotidianamente svolgono proprio gli esami previsti dai protocolli di prevenzione.
Tali laboratori – sottolineano le sigle – operano con rapidità, refertazione interna da parte di dirigenti di laboratorio e senza costi aggiuntivi per il trasporto. Una modalità che garantirebbe maggiore accessibilità, tempi ridotti e potenzialmente una più ampia partecipazione della popolazione.
“Perché escludere i laboratori di analisi?”, si chiedono i promotori della denuncia. “Quale logica giustifica una scelta tanto restrittiva in un settore dove l’obiettivo dovrebbe essere raggiungere il maggior numero possibile di cittadini?”
Confapi Salute ribadisce che un sistema di screening efficace è essenziale per garantire diagnosi precoci, ridurre i costi sanitari legati alle cure avanzate e, soprattutto, salvare vite umane. L’auspicio è che i decisori regionali vogliano rilanciare con ambizione l’intero sistema di prevenzione, valorizzando pienamente tutte le risorse presenti nel territorio.