Taranto, sequestrato l’Altoforno 1 dopo l’incendio
Indagini della Procura per reato di omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro e getto pericoloso di cose

È stato notificato ad Acciaierie d’Italia un decreto di sequestro probatorio, privo di facoltà d’uso, relativo all’Altoforno 1 dell’ex Ilva di Taranto, firmato dal pubblico ministero Francesco Ciardo della procura ionica.
Il provvedimento è scattato in seguito all’incendio verificatosi ieri, mercoledì 7 maggio, all’interno dell’impianto, da cui si è sprigionata una densa colonna di fumo nero, visibile anche a grande distanza. Il rogo è stato ripreso da numerosi video diffusi sui social, che hanno destato forte preoccupazione tra residenti e operai.
L’azienda ha precisato che “si è verificata un’emissione non controllata in atmosfera, a causa di un’anomalia improvvisa a un componente del sistema di raffreddamento”, individuato nella tubiera numero 11. È proprio da quest’ultima che sarebbe fuoriuscito del coke, che ha poi raggiunto sia il piano superiore che l’area sottostante dell’impianto.
“L’Altoforno è stato prontamente messo in sicurezza e sono state avviate le operazioni di spegnimento dei focolai in collaborazione con il Comando provinciale dei Vigili del fuoco”, ha fatto sapere Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria.
Le indagini coordinate dalla Procura vedono al momento l’ipotesi di reato di omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro e getto pericoloso di cose. Secondo fonti sindacali, i circa 70 lavoratori impegnati presso l’Afo1 sono stati temporaneamente destinati ad attività formative.
L’Altoforno 1 era tornato operativo il 15 ottobre dello scorso anno, dopo un fermo per manutenzione iniziato ad agosto 2023. Alla cerimonia di riavvio aveva partecipato anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, presente nello stabilimento tarantino.
Attualmente, con il sequestro dell’Afo1, l’unico altoforno attivo risulta essere il numero 4. Era già stato annunciato che nel 2025 l’Afo1 si sarebbe comunque fermato per il rifacimento del crogiolo, con l’obiettivo di riportare in funzione l’Altoforno 2.