La barca su cui viaggiavano i quattro amici partiti domenica 29 giugno da Taranto non è ancora stata individuata, ma un nuovo elemento potrebbe fornire una svolta nelle ricerche. Accanto al corpo senza vita di Claudio Donnaloia, rinvenuto nel pomeriggio al largo di Bernalda, la Guardia Costiera ha trovato anche un sedile bianco.

“Molto probabilmente è riconducibile al semicabinato che ospitava i quattro dispersi - ha dichiarato Rosario Meo, comandante della Capitaneria di Porto di Taranto -. E questo potrebbe significare che la zona individuata come prioritaria per le ricerche è effettivamente quella giusta, quasi al centro del Golfo di Taranto”.

La scoperta rafforza l’ipotesi che l’imbarcazione possa trovarsi in quell’area, dove già si concentrano le perlustrazioni aeree e navali coordinate dalla Direzione Marittima di Bari. Il tratto di mare in questione è compreso tra la costa tarantina e quella lucana,.

Le operazioni proseguono senza sosta, supportate da mezzi della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e dell’Aeronautica Militare. In allerta anche le navi mercantili in transito e i diportisti della zona.

Dei tre uomini dispersi (Pasquale Donnaloia, fratello di Claudio, Antonio Dell’Amura e Domenico Lanzolla) non si hanno ancora notizie, ma il ritrovamento del sedile potrebbe rappresentare un punto di svolta decisivo in una vicenda che tiene col fiato sospeso l’intera comunità.