Paolo Castronovi
Paolo Castronovi

“Da una parte sola”, diceva Giacomo Brodolini. Ma a Taranto, oggi, quella parte deve contemplare due diritti fondamentali: lavoro e salute. Parte da questa riflessione il messaggio di Paolo Castronovi, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano di Taranto, che interviene sulla crisi dell’ex Ilva chiedendo un cambio di passo al Governo.

“Siamo nel 2025, esploriamo lo spazio e progettiamo colonie su altri pianeti: è inaccettabile che ancora si metta in dubbio la possibilità di una produzione siderurgica compatibile con la vita umana. Si può fare, basta volerlo”, dichiara Castronovi, puntando il dito contro l’inerzia istituzionale.

Per il PSI la strada è chiara: una presenza pubblica maggioritaria nella governance dell’impianto, un nuovo modello industriale fondato su forni elettrici, e l’avvio immediato della transizione verso l’idrogeno verde. Castronovi cita anche l’azienda Danieli, leader mondiale nelle tecnologie siderurgiche, che sarebbe in grado di realizzare un forno da 1,9 milioni di tonnellate in 12 mesi.

“Il preridotto potrà essere alimentato inizialmente da gas fossile, ma solo per il tempo necessario a rendere operativa l’infrastruttura per il gas verde, che deve sorgere proprio a Taranto”, aggiunge.

Per Castronovi, la svolta non riguarda solo l’acciaio, ma l’intero sistema produttivo della città, che deve diventare un laboratorio di nuove filiere industriali e ambientali: logistica, portualità, raffineria, manifattura e ricerca, capaci anche di assorbire la forza lavoro che potrebbe essere penalizzata dalla trasformazione ecologica.

“Non possiamo vivere di sostegno al reddito né possiamo continuare a sacrificare la vita dei nostri figli sull’altare della produzione industriale. Taranto ha già dato”, afferma.

Da qui la proposta: un Patto Sociale vero, tra Stato, sindacati e territorio, che metta al centro la persona, il lavoro e l’ambiente. “Solo così – conclude Castronovi – sarà possibile uscire dalla logica dell’emergenza e costruire una prospettiva industriale stabile, sicura e dignitosa”.