Liste d’attesa sanitarie, 4 milioni di italiani rinunciano alle cure
Il report Gimbe denuncia il blocco dei decreti attuativi. Conte: “Un fallimento”. Schlein: “Sistema sanitario al palo”

Le liste d’attesa continuano a paralizzare il Servizio sanitario nazionale, con 4 milioni di cittadini costretti nel 2024 a rinunciare a visite o prestazioni mediche, pari al 6,8% della popolazione. Lo segnala il nuovo report della Fondazione Gimbe, che evidenzia un drammatico incremento del 51% rispetto all’anno precedente. La causa? Ritardi normativi, mancata pubblicazione dei decreti attuativi e un sistema sanitario in crescente affanno.
A un anno dalla pubblicazione del decreto legge 73/2024, solo 3 dei 6 decreti attuativi previsti sono stati effettivamente varati. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, “il carattere di urgenza del provvedimento è stato vanificato dall’eccessivo numero di decreti attuativi richiesti”. Uno dei decreti, quello sui poteri sostitutivi dell’organismo di verifica, è scaduto da oltre nove mesi. Gli altri due, uno sul superamento del tetto di spesa per il personale e l’altro sulle linee guida per disdette e ottimizzazione delle agende Cup, risultano non ancora calendarizzati.
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ammette che c’è “ancora molto da fare”, ma difende l’impianto del decreto: “Abbiamo finalmente intrapreso la strada giusta”. Più critici i leader dell’opposizione. Giuseppe Conte, M5S, lo definisce “un fallimento clamoroso”, mentre Elly Schlein, segretaria del Pd, denuncia: “Il decreto è rimasto al palo, lanciato a ridosso delle Europee 2024 e ora privo di strumenti attuativi”.
La Fondazione evidenzia come il problema vada oltre l’economia domestica: “Non è più solo il portafoglio dei cittadini a pesare, ma la reale capacità del Ssn di rispondere in tempi utili ai bisogni di salute”. Il fenomeno, osserva Cartabellotta, coinvolge ormai tutto il territorio nazionale, senza distinzioni geografiche.
A gravare sul quadro generale anche la mancata approvazione della nuova metodologia Agenas per il calcolo del fabbisogno di personale sanitario. Senza questo passaggio, resta bloccato il decreto sul tetto di spesa, indispensabile per potenziare gli organici.
“Le liste d’attesa non si risolvono con i decreti, ma con investimenti strutturali, digitalizzazione, riforme organizzative e misure per ridurre le richieste inappropriate”, conclude Cartabellotta.