Turco: “La maggioranza calpesta Taranto, bocciati due emendamenti”
“Le proposte miravano a sostenere il tessuto economico e occupazionale dell’hinterland tarantino“, spiega il senatore pentastellato

“La maggioranza calpesta Taranto”. Così il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo, commenta la bocciatura di due emendamenti a sua prima firma alla Legge annuale sulle PMI, esaminata in Aula al Senato.
“Le proposte miravano a sostenere il tessuto economico e occupazionale dell’hinterland tarantino - spiega Turco -. La prima prevedeva un contributo destinato alle cooperative, consorzi e imprese della mitilicoltura di Taranto e provincia, colpite dai cali produttivi dovuti ai cambiamenti climatici e alle misure di prevenzione imposte dall’ordinanza regionale n. 188 del 25 marzo 2016 per il controllo di diossina e PCB. L’emendamento avrebbe stanziato 5 milioni di euro per il 2025 e 2 milioni per il 2026, a valere sul Fondo per gli interventi strutturali di politica economica.
Il secondo emendamento, spiega ancora Turco, era rivolto al sostegno delle PMI dell’indotto delle grandi imprese in crisi, in particolare quelle che risentono delle difficoltà di ex Ilva. Il testo prevedeva l’istituzione di un fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, finalizzato a compensare le perdite sui crediti commerciali e a ridurre i costi degli interessi sui mutui.
“La maggioranza ha deciso di stralciare entrambi gli interventi, ignorando le difficoltà di un territorio che da anni chiede risposte”, ha dichiarato il parlamentare pentastellato, criticando duramente il Governo: “Dal pianeta Urso e dal melonismo neoliberista era prevedibile: l’unica preoccupazione è continuare a produrre a carbone e inquinare. Non hanno tempo per pensare al futuro di Taranto e delle persone che ogni giorno si rimboccano le maniche per andare avanti”.
Conclude Turco: “Le nostre proposte erano concrete e sostenibili, ma ancora una volta Taranto viene lasciata sola di fronte alle sue emergenze ambientali, economiche e sociali”.