Gennaro Oliva
Gennaro Oliva

In vista dei referendum abrogativi dell’8 e 9 giugno, la UIL Taranto ha lanciato un appello alla partecipazione, sottolineando la necessità di dare voce a chi quotidianamente lavora senza tutele. “Andremo a votare per chi non ha voce, per chi lavora in condizioni precarie e rischiose, per i lavoratori invisibili che non compaiono nei titoli dei giornali” ha dichiarato il coordinatore Gennaro Oliva.

Secondo Oliva, il referendum rappresenta uno strumento costituzionale fondamentale che merita rispetto e partecipazione consapevole. “Le schede non sono semplici fogli, ma possibilità concrete di correggere una realtà spesso ingiusta e disumana” ha aggiunto.

La UIL Taranto ha posto al centro della propria mobilitazione le figure dei cosiddetti “lavoratori fantasma”: giovani precari, lavoratori in nero, partite IVA di comodo, stagionali sfruttati, collaboratori domestici, operatori della logistica sottoposti a turni e algoritmi. Oliva ha evidenziato che nella provincia di Taranto almeno un quarto della forza lavoro opera in condizioni irregolari o sotto inquadrate, spesso con salari inferiori ai 1.000 euro mensili e senza accesso a ferie o malattia.

Il sindacato sostiene con forza il Sì su due dei quesiti referendari: la scheda verde, che propone l’abrogazione delle norme del Jobs Act sui licenziamenti nei contratti a tempo indeterminato, e la scheda rosa, che punta a ripristinare la responsabilità solidale negli appalti, coinvolgendo i committenti nei casi di violazioni sui diritti dei lavoratori.

Al centro della campagna UIL vi è anche il tema della sicurezza sul lavoro, in continuità con la campagna nazionale “Zero morti sul lavoro”. “Un infortunio grave non può essere considerato una fatalità. Ogni vittima è un fallimento collettivo” ha ribadito Oliva.

Riguardo agli altri tre quesiti referendari — cittadinanza (scheda gialla), contratti a termine (scheda grigia) e indennizzo nelle piccole imprese (scheda arancione) — la UIL lascia libertà di coscienza ai propri iscritti. “Sul tema della cittadinanza, ad esempio, riteniamo che chi nasce in Italia debba essere riconosciuto come italiano, ma ognuno potrà esprimersi secondo le proprie convinzioni” ha precisato Oliva.

Il suo intervento si è concluso con un appello forte alla partecipazione: “Votare non è solo un diritto, è una presa di posizione. L’8 e 9 giugno riempiamo le urne di consapevolezza e speranza. Facciamolo per chi lavora, vive e spera.”