Taranto: Melucci, ‘Col JTF possiamo trasformare sul serio la città’

Il sindaco Melucci durante l’incontro romano
CRONACA
17.05.2023 09:45

Entra sempre più nel vivo l'iter di valutazione dei progetti che la comunità ionica ha la facoltà di candidare al fondo per la transizione giusta europea (in sigla JTF, già Regolamento UE 2021/1056), il cui piano nazionale è stato approvato definitivamente sul finire del 2022, aderendo alle linee programmatiche delle piattaforme strategiche locali “Taranto Futuro Prossimo” ed “Ecosistema Taranto”.

Dotazione finanziaria che, con l'inclusione di strumenti dedicati all'assistenza tecnica, per l'ambito territoriale del capoluogo e della Provincia di Taranto vale all'incirca 800 milioni di euro, in particolare per il pilastro riferibile alle sole iniziative di pertinenza degli enti locali e delle altre istituzioni pubbliche regionali e nazionali.

In tale scenario, si è tenuto a Roma, sotto il coordinamento del Dipartimento per le politiche di coesione e degli esponenti delle Direzioni generali della Commissione europea interessate alla procedura JTF, l'insediamento del Comitato di Sorveglianza previsto dal regolamento europeo in termini di partenariato e comunicazione, che tra gli innumerevoli stakeholder del territorio ionico, ha visto il supporto dell'organismo intermedio della Regione Puglia, che avrà, nello specifico, il compito di ottimizzare le progettualità locali e razionalizzarne le ricadute in correlazione con il CIS Taranto e gli altri fondi comunitari in corso di attivazione nell'area ionica.

All’importante sessione istituzionale hanno partecipato le delegazioni tecniche ioniche, guidate dal sindaco del Comune di Taranto e presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci, oltre che dal vicepresidente dell'ente Provincia, il sindaco del Comune di Ginosa Vito Parisi.

Insieme a una panoramica sullo stato del programma JTF, il Comitato di sorveglianza così insediato ha discusso, in particolar modo, dei criteri utilizzabili per la selezione dei progetti compatibili con le politiche europee del ramo, ma anche delle criticità riferibili alle aree da individuare per la realizzazione dei singoli progetti, tra considerazioni sulla deperimetrazione del SIN di Taranto, già avviata presso il ministero competente nei fatti, piuttosto che iniziative di biorisanamento dei suoli e degli specchi acquei, e finanche implicazioni sulla ZES ionico-lucana.

Tra le azioni destinate all'ambito di Taranto, grande spazio è stato riservato dal legislatore europeo ai processi di decarbonizzazione dell'area industriale, alla riqualificazione della forza lavoro collegata ai suddetti processi, alla realizzazione di infrastrutture verdi o legate alle energie rinnovabili, all'idrogeno verde, all'incubazione di progetti innovativi, all'economia circolare: in sostanza alla diversificazione produttiva delle pmi ioniche rispetto alla monocultura siderurgica e, dunque, allo sviluppo di un modello economico sostenibile e più collegato alle tendenze di mercato e agli orientamenti comunitari.

Grazie all'intervento del Piano Nazionale JTF, pertanto, gli ambiti strategici della blue e della green economy costituiranno i driver della trasformazione del tessuto economico e sociale della Provincia di Taranto in un'ottica di neutralità climatica, con un contestuale rafforzamento del capitale umano destinato a supportare il percorso di riconversione dell'area.

«Ai nostri uffici e a tutti i partner istituzionali locali che stanno compiendo un grande lavoro, consapevoli delle sfide cruciali che la fase storica impone al territorio ionico, desidero esprimere la sincera gratitudine dei nostri cittadini e delle amministrazioni locali - queste le parole del sindaco e presidente Melucci a margine del tavolo romano -. Sappiamo bene che dobbiamo correre, confido che l'Italia non voglia attardarsi su sterili discussioni sui criteri di valutazione oppure sugli ambiti territoriali individuati dalla Commissione europea. Andrebbe invece proposta, proprio per il tramite del Comitato di sorveglianza, una rimodulazione generale del cronoprogramma, oggi fissato al 2026. Da università e ricerca alla mobilità, passando per la filiera del mare e l'accordo di programma sull'ex Ilva, solo per esporre esempi eclatanti, abbiamo presentato già progetti fondamentali per il futuro di Taranto. Siamo convinti che il JTF costituirà la leva definitiva per questa transizione. Ora, però, occorre che anche il nostro sistema di imprese metabolizzi la logica tracciata da Bruxelles e ne colga, con coraggio ed entusiasmo, tutte le opportunità, soprattutto quelle derivanti dagli ulteriori due pilastri del meccanismo JTF, rispettivamente gestiti dalla BEI e da Invest EU. Ritengo che le recenti parole del Commissario europeo Frans Timmermans a Taranto testimonino quanto la nostra comunità sia vicina ad una svolta, ragionata, organizzata, sostenuta a tutti i livelli. Una svolta per cui ci è richiesta unità e chiarezza di intenti, molta pragmaticità e risolutezza di esecuzione dei singoli progetti. inizia davvero la transizione giusta di Taranto, al di là delle complessità burocratiche, dovremmo tutti essere emozionati per i nostri giovani, perché abbiamo la possibilità di consegnare loro un territorio ed un futuro diversi».

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