Emiliano Messina
Emiliano Messina

“Un deficit da 350 milioni di euro è la prova del fallimento della sanità pugliese”. Con queste parole il responsabile Sanità dell’UDC Puglia, Fabrizio Messina, attacca la gestione del presidente Michele Emiliano, denunciando la mancanza di una programmazione strutturale.

Secondo Messina, il dato non va letto solo nella sua dimensione economica, ma analizzato voce per voce: “Occorre capire come il debito sia suddiviso tra le Asl, quali siano le spese più gravose, dal personale alla farmaceutica, fino alla mobilità passiva, e come incidano le caratteristiche sanitarie delle singole province”.

Particolare attenzione viene posta proprio sulla mobilità passiva: “Troppi pazienti continuano a spostarsi al Nord per curarsi. Ciò accade perché in Puglia si investe poco su strutture e professionisti, che preferiscono andare altrove dove ci sono più risorse e meno vincoli politici. Questo significa disagi per i malati e impoverimento del sistema locale”.

Messina critica inoltre la mancata istituzione dell’Azienda Zero, che avrebbe centralizzato acquisti e gare, ottimizzando spesa e gestione: “Era una carta vincente, mai giocata”.

Il quadro delineato è severo: liste d’attesa interminabili, pronto soccorso sovraccarichi, medicina territoriale in affanno. “Il clima di impunità che ha caratterizzato la politica sanitaria dell’ultimo decennio continua a produrre ricadute devastanti sui cittadini e sugli operatori. Servono riforme strutturali e una programmazione seria per ridare dignità al nostro sistema sanitario”, conclude Messina.