Taranto, postina collassa al lavoro: UIL denuncia violazione diritti
“Lavoratrice fragile in servizio sotto il sole”, il sindacato chiede un’indagine immediata: “Tutela ignorata, vogliamo giustizia”
Una lavoratrice fragile, in servizio al Centro Logistico Recapito di Taranto, è collassata lunedì 21 luglio mentre era al lavoro all’esterno, nonostante fosse stata riconosciuta come ipersuscettibile dal medico competente. La donna, soccorsa dai colleghi, è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove si trova tuttora sotto osservazione.
A denunciare quanto accaduto è la UILPoste Taranto, che accusa la dirigenza locale di aver ignorato non solo il quadro clinico della dipendente, ma anche le norme in materia di sicurezza sul lavoro e le ordinanze regionali e comunali emesse in occasione delle ondate di calore. In particolare, l’ordinanza n. 350 della Regione Puglia, in vigore dal 18 giugno al 31 agosto, vieta il lavoro all’aperto dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni ad alto rischio climatico, come indicato dal sistema Worklimate. Anche il Comune di Taranto, con un proprio provvedimento del 24 giugno, ha rafforzato tali obblighi.
Secondo quanto riferito dal sindacato, al momento del malore era già in atto un’allerta meteo per caldo estremo. Nonostante ciò, la lavoratrice sarebbe stata mandata comunque in servizio con la motivazione che l’allerta “ufficiale” sarebbe partita solo dalle 16:00. Un’argomentazione ritenuta “del tutto inaccettabile” dalla UILPoste, che punta il dito contro una gestione giudicata “cieca e irresponsabile”.
“Quanto accaduto non è solo una violazione normativa, è una ferita alla coscienza di un Paese civile – ha dichiarato Giuseppe Manfuso, segretario generale UILPoste Taranto -. La dipendente, già certificata come fragile, non avrebbe mai dovuto essere esposta al rischio. Invece, è stata mandata al recapito ignorando ogni cautela sanitaria. Chiediamo l’apertura immediata di un’indagine interna e il riconoscimento formale dell’infortunio sul lavoro”.
Duro anche il commento di Gennaro Oliva, coordinatore generale UIL Taranto: “Ci troviamo di fronte a una gestione che ha smarrito ogni senso del limite. La legge prevede la tutela rafforzata dei soggetti fragili, ma in questo caso si è scelto di ignorare tutto, persino l’evidenza del caldo già presente dal mattino. Se Poste Italiane pensa di anteporre il profitto alla salute, troverà sempre la UIL a contrastarla”.
Il sindacato ha ribadito le sue richieste: avvio immediato di una verifica interna per individuare eventuali responsabilità, sanzioni disciplinari per chi ha imposto il turno alla lavoratrice nonostante le limitazioni mediche, e comunicazione formale agli enti ispettivi per il riconoscimento dell’infortunio. “Il diritto alla salute non si sospende alle 16:00”, ha concluso Manfuso, annunciando che la UIL è pronta “ad andare fino in fondo”.