Ex Ilva, Di Bello attacca Emiliano: “Taranto non ha bisogno di altri inganni”

Mirko Di Bello. consigliere comunale di Taranto, ha espresso una netta presa di posizione in merito all’Accordo di Programma sull’ex Ilva criticando apertamente il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’impostazione generale dell’intervento istituzionale in corso.
Per Di Bello, la narrazione secondo cui è possibile coniugare produzione siderurgica, salute pubblica e sostenibilità ambientale non è più sostenibile. Il consigliere ha definito l’accordo una “mediazione apparente” e ha sottolineato come i dati epidemiologici indichino chiaramente l’impatto negativo dell’attuale modello produttivo sul territorio.
“Da anni si sostiene che sia possibile convivere con un impianto come l’ex Ilva, ma i numeri su tumori, malattie respiratorie e mortalità infantile dimostrano il contrario”, ha dichiarato Di Bello proponendo un cambio di paradigma: chiusura progressiva degli impianti più inquinanti, avvio immediato delle bonifiche e riconversione economica del territorio.
Il consigliere ha inoltre criticato l’ipotesi di un ospedale destinato alla ricerca sui danni ambientali, definendola “una proposta paradossale”. Sul fronte della transizione energetica, ha contestato la promessa di una decarbonizzazione entro sei anni, affermando che le previsioni contenute nelle autorizzazioni ambientali rilasciate parlano invece di un mantenimento sostanziale del modello esistente almeno fino al 2039.
Di Bello ha espresso forti perplessità anche sulla prospettiva di una nazionalizzazione temporanea dell’impianto definendola “una trappola per scaricare le perdite sullo Stato” e ha criticato duramente il progetto del rigassificatore a Taranto, considerandolo un ulteriore aggravio per un territorio già fortemente compromesso sul piano ambientale.
Nel suo intervento, ha rivolto un appello per una netta inversione di rotta: “Taranto ha bisogno di scelte coraggiose, non di altri compromessi. Il tempo delle mediazioni è finito”.
Tre le priorità individuate dal consigliere comunale: chiusura graduale degli impianti inquinanti, massicci investimenti pubblici per le bonifiche e la riconversione industriale e lo stop a qualsiasi nuova infrastruttura potenzialmente dannosa per l’ambiente.
“Occorre una svolta vera, non l’ennesimo piano che mantiene lo status quo”, ha concluso Di Bello, auspicando una mobilitazione collettiva in difesa del territorio.