Ex Ilva, Galante: “Serve tempo agli enti, basta fretta dal Governo”

Marco Galante, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, ha espresso forti perplessità in merito all’accordo di programma sull’ex Ilva di Taranto, oggetto di approfondimento in Commissione Ambiente.
“Le audizioni odierne confermano il dramma che Taranto continua a vivere e il fallimento della politica che in tredici anni non ha saputo indicare una rotta alternativa - ha dichiarato Galante -. Ancora oggi siamo costretti a scegliere tra lavoro e salute, mentre altre città europee hanno già completato percorsi di riconversione economica sostenibile”.
Il consigliere ha ribadito la contrarietà del M5S all’accordo di programma nella sua versione attuale, evidenziando la mancanza di misure concrete per la chiusura delle fonti inquinanti e l’assenza di una valutazione degli impatti ambientali e sanitari legati a una produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio con l’attivazione di quattro altiforni. “Non si tiene conto delle condizioni reali degli impianti e si continua a ignorare le ricadute gravissime sulla salute dei cittadini”, ha aggiunto.
Galante ha anche denunciato il mancato coinvolgimento dei comuni di Statte, Montemesola, Crispiano e Massafra, territori che subiscono le stesse criticità di Taranto e che dovrebbero partecipare al tavolo decisionale. “Il Governo pretende una decisione affrettata dagli enti locali, ma su temi così delicati servono tempo e confronto con tutte le componenti sociali e istituzionali”.
Il consigliere ha infine ricordato il progetto di decarbonizzazione basato sull’idrogeno verde previsto dal secondo Governo Conte, poi definanziato. “Non possiamo accettare che si cancelli una visione moderna e sostenibile per privilegiare ancora l’uso del gas. Serve un cambio di passo”.
“Siamo consapevoli che il Consiglio regionale non abbia un ruolo formale nell’accordo di programma”, ha concluso, “ma è nostro dovere continuare a vigilare e sostenere ogni azione utile per garantire un futuro diverso alla città. Taranto non può essere ancora una volta lasciata sola”.