Nei centri di riabilitazione OSMAIRM Srl di Taranto e provincia è stato proclamato lo stato di agitazione. A darne notizia nei giorni scorsi erano state proprio le organizzazioni sindacali di CGIL, CISL UIL e FIALS che all’interno di uno dei poli più importanti per la cura e l’assistenza riabilitativa del territorio ionico contestano soprattutto una palese discriminazione tra lavoratori che svolgono le stesse mansioni. Il nodo del contendere è infatti l’applicazione di contratti dumping che di fatto riducono diritti e salari degli operatori del settore.

Siamo di fronte ad una chiara forma di penalizzazione della stragrande maggioranza dei lavoratori a cui l’azienda Osmairm, con l’intento di risparmiare sulla pelle dei suoi dipendenti, ha applicato in questi ultimi anni contratti pirata e capestro non riconosciuti da CGIL, CISL e UIL – conferma Mimmo Sardelli, segretario della Funzione Pubblica CGIL di Taranto.

A fronte del contratto AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata – ndr) detenuto da quasi tutto il personale storico, oggi le nuove assunzioni si basano quasi esclusivamente su diritti e trattamenti economici destinati al personale di una RSA. Il paradosso è proprio questo – sottolinea Sardelli – due profili professionali o lavoratori con mansioni sovrapponibili svolgono fianco a fianco lo stesso lavoro, ma uno dei due viene pagato di media il 30% in meno.

Una condizione che persino la Regione Puglia aveva deciso di sanare producendo, ormai alcuni mesi fa, una delibera del Dipartimento della Salute, che spronava le aziende all’applicazione di un contratto unico. A tal proposito – spiega ancora Mimmo Sardelli – si era provveduto anche a un incremento delle rette dei setting assistenziali della riabilitazione.

A oggi però la condizione dei lavoratori non appare cambiata e qualora la richiesta di procedura di raffreddamento della vertenza non dovesse trovare esito positivo, i sindacati non escludono forme più incisive di contrasto, chiamando in causa anche la Regione Puglia. (Comunicato stampa)