Decarbonizzazione ex Ilva: siglata la bozza di intesa a Roma
È stata sottoscritta oggi (martedì 12 agosto), a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la bozza di intesa che avvia ufficialmente il percorso verso la decarbonizzazione dello stabilimento ex Ilva di Taranto.
Il documento, firmato da ministeri, enti locali e aziende coinvolte, prevede sei punti chiave e impegna le parti a sottoscrivere un futuro Accordo di Programma per garantire la transizione ecologica, la tutela della salute e dell’occupazione, e lo sviluppo del territorio.
La bozza stabilisce che i tempi della decarbonizzazione saranno definiti in sede di aggiudicazione della nuova gara per l’assegnazione del gruppo, con termine ultimo per le offerte vincolanti fissato al 12 settembre 2025. Dopo questa data si valuterà anche la localizzazione degli impianti di preridotto (DRI) necessari per alimentare i forni elettrici, a condizione di garantire l’approvvigionamento energetico.
Il testo pone particolare attenzione alla provincia di Taranto e ai comuni di Taranto e Statte, con l’obiettivo di coniugare diritto alla salute, all’ambiente e al lavoro. Prevista anche la valutazione di misure di politica attiva e passiva per il lavoro, iniziative per la reindustrializzazione delle aree libere e la possibile nomina di un commissario per coordinare il processo.
Tra i firmatari figurano i ministeri dell’Ambiente, delle Imprese, della Salute e dell’Interno, la Regione Puglia, la Provincia di Taranto, i Comuni di Taranto e Statte, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, Ilva in amministrazione straordinaria e Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria.
Le reazioni
Piero Bitetti, sindaco di Taranto, collegato da remoto, ha precisato che si tratta di un “documento e non di un vero e proprio Accordo di Programma”, sottolineando come il testo recepisca le richieste dell’amministrazione comunale: “È vincolante l’obbligo della piena decarbonizzazione del sito di Taranto, con lo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone. Nessun riferimento invece all’ipotesi di nave gasiera. Centrale è anche la tutela occupazionale e il potenziamento della rete sanitaria locale”.
Per Gianfranco Palmisano, presidente della Provincia di Taranto, la firma rappresenta “un passo concreto verso una decarbonizzazione troppo a lungo promessa” e un momento istituzionale importante. Palmisano ha rimarcato di aver voluto “l’incremento del fondo sanitario per prevenzione e screening, garanzie occupazionali e potenziamento del monitoraggio ambientale”.
Soddisfatta anche la senatrice Michaela Biancofiore (Civici d’Italia – Nm – UDC – Maie), che parla di “futuro per l’acciaio italiano” grazie alla perseveranza del governo e del ministro Adolfo Urso, evidenziando come l’intesa salvaguardi “circa 18mila lavoratori, compreso l’indotto” e apra prospettive di sviluppo per l’industria siderurgica nazionale.