Ex Ilva, Stellato: “Sì ad accordo, ma solo con vantaggi per Taranto”
“Oltre a rilanciare il siderurgico, Governo intervenga sul territorio: apertura aeroporto a voli civili, finanziamento nuovi corsi di laurea, autostrada e ferrovia”

“Nei miei ruoli di consigliere regionale e comunale di Taranto in pectore ho partecipato a diversi incontri sul futuro dello stabilimento siderurgico, compreso quello odierno convocato dal sindaco a Palazzo di Città”. Lo dichiara Massimiliano Stellato, esponente politico della Regione Puglia, in merito al percorso che dovrebbe condurre alla definizione dell’accordo di programma per l’ex Ilva.
Secondo Stellato, le bozze di accordo interistituzionale presentate dal ministro Adolfo Urso, propedeutiche all’accordo di programma e al successivo rilascio della nuova AIA, delineano la volontà di avviare un processo di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico, con la progressiva uscita dalle fonti fossili in un arco temporale ridotto rispetto all’ipotesi iniziale di dodici anni, ritenuta dallo stesso “irricevibile”.
Il consenso raccolto intorno al cambio di processo produttivo è ampio e riguarda istituzioni, forze politiche e parti sociali. Tuttavia, secondo Stellato, resta da definire il come realizzare il nuovo assetto industriale. La convergenza sulla realizzazione di tre forni elettrici pone la questione cruciale dell’approvvigionamento energetico, in particolare per ciò che concerne il gas necessario al funzionamento degli impianti DRI.
L’impianto di Tempa Rossa, ha evidenziato Stellato, non garantisce il fabbisogno previsto, rendendo necessario valutare l’ipotesi di una nave rigassificatrice. “Ospitarla a 12 miglia dalla costa sarebbe antieconomico, mentre posizionarla vicino alla terraferma aumenterebbe il rischio di incidenti rilevanti”, ha spiegato. La soluzione proposta è quella di collocare la nave, in via temporanea, oltre la costruenda diga foranea: una scelta che avrebbe ricevuto un “parere non ostativo” da parte dell’Autorità portuale di Taranto.
Secondo Stellato, tale collocazione consentirebbe di preservare per Taranto occupazione e opportunità di sviluppo, evitando che la produzione di preridotto venga spostata altrove, con ricadute negative sull’economia e sull’indotto locale.
Il consigliere propone inoltre che il sì all’accordo di programma venga accompagnato da un addendum negoziale che vincoli il Governo a interventi strutturali per il territorio: tra questi l’apertura dell’aeroporto ai voli civili, il finanziamento di nuovi corsi di laurea, infrastrutture strategiche (tra cui collegamenti autostradali e alta velocità ferroviaria), misure per la ricollocazione degli esuberi, assunzioni in sanità e costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
“Solo così si potrà dare senso e futuro all’accordo, trasformando un passaggio critico in un’occasione di rilancio per l’intera comunità ionica”, conclude Stellato.