USB (foto Massimo Todaro)
USB (foto Massimo Todaro)

“Un licenziamento inaccettabile, che arriva dopo anni di sofferenza fisica e professionale”. Così Luciano Falvo, dirigente della Usb Taranto, commenta il caso di un lavoratore dell’azienda Fer Plast, impiegata in appalto presso lo stabilimento ex Ilva, licenziato dopo un lungo periodo segnato da un grave infortunio sul lavoro.

Secondo quanto riferito dal sindacato, l’operaio era rimasto vittima di un incidente nel 2016, all’interno del reparto Laf: un carrello elevatore lo aveva investito, compromettendo seriamente l’uso di una gamba. Da quel momento sarebbe iniziato per lui un difficile percorso di recupero, durato oltre un anno e mezzo, culminato in una parziale idoneità lavorativa.

Nonostante la volontà di rientrare in servizio, al lavoratore sarebbe stato impedito di operare con regolarità. Secondo Usb, “nei cinque anni successivi è stato richiamato sporadicamente e impiegato in mansioni incompatibili con il suo stato di salute. Dopo aver segnalato le difficoltà fisiche al proprio capo cantiere, sarebbe stato allontanato e poi collocato in ferie forzate, in attesa di una nuova valutazione medica”.

“La visita ha confermato l’inidoneità alle mansioni svolte fino a quel momento, aprendo alla possibilità di ricollocamento in azienda con compiti diversi - aggiunge Falvo -. Ma, in attesa di una definizione chiara, l’operaio è stato nuovamente lasciato a casa, in ferie”.

“Il 14 maggio scorso, il lavoratore è stato convocato presso la Direzione, dove avrebbe ricevuto un ultimatum: accettare l’accusa di assenza ingiustificata dal 15 aprile al 15 maggio, o subire il licenziamento per giusta causa - racconta Falvo -. Una proposta inaccettabile, viste le comunicazioni inviate via PEC dal legale del lavoratore, che dimostrano come il rientro fosse stato più volte richiesto e negato dall’azienda”.

“Nei giorni successivi, l’operaio ha ricevuto tre lettere: la prima per giustificare l’assenza, la seconda con l’annuncio della possibile sanzione e la terza con la notifica del licenziamento. È una delle tante storie che raccontano l’abuso di potere da parte di alcune aziende del territorio tarantino”, conclude Falvo.

L’ufficio legale della Usb, rappresentato dall’avvocato Fabrizio Del Vecchio, ha già impugnato il provvedimento ritenuto illegittimo, e annuncia battaglia legale per ristabilire la verità dei fatti.