M5S Taranto: “Subito sospensione AIA, decarbonizzazione sia vera”
I pentastellati chiedono il ripristino del piano green a idrogeno per l’ex Ilva

Il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Taranto ha espresso forte preoccupazione per l’attuale gestione del dossier ex Ilva, lanciando un appello al Governo affinché vengano adottati provvedimenti urgenti e trasparenti, a partire dalla sospensione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Secondo i pentastellati, l’attuale AIA mantiene in vigore l’utilizzo del carbone per i prossimi 14 anni e prevede persino la trasformazione dell’altoforno AFO2 in inceneritore, una scelta definita come un ritorno a modelli industriali superati e dannosi per la salute pubblica. Il gruppo ha ricordato che Taranto ha già pagato un alto prezzo ambientale e sanitario.
Sul parere negativo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il M5S denuncia la mancanza di trasparenza che ha accompagnato la sua diffusione, rendendo noto che è stato necessario un intervento parlamentare per renderlo pubblico. In merito, il Movimento chiede che l’ISS venga convocato in Parlamento per chiarire le motivazioni del proprio giudizio.
Critiche sono state espresse anche in merito all’utilizzo dei 400 milioni di euro destinati alle bonifiche ambientali, dirottati per sostenere un’attività produttiva ferma da tempo. Un’azione che il M5S definisce irresponsabile nei confronti di una città che attende da anni interventi di risanamento ambientale.
L’accordo interministeriale annunciato dal Governo viene giudicato privo di valenza giuridica, incapace di offrire certezze in termini di finanziamenti, tutela occupazionale o reale transizione ecologica. Il gruppo sottolinea l’assenza di misure per la chiusura delle fonti inquinanti o per una riconversione green dell’impianto, né sostegni ai lavoratori o alla città.
Il M5S ricorda che nel 2020 fu avviato un progetto di decarbonizzazione attraverso l’uso di idrogeno verde e forni elettrici, sostenuto con oltre 1 miliardo di euro del PNRR. Tale piano, affermano, è stato definanziato dal Governo in carica e completamente escluso dal nuovo accordo. Da qui la richiesta di chiarimenti e il ripristino dell’investimento originario.
Infine, viene giudicato insufficiente il cosiddetto “decreto salva-Ilva”, che stanzia 200 milioni di euro. Il Movimento propone una serie di misure alternative, tra cui la chiusura delle fonti inquinanti, il riconoscimento dell’esposizione all’amianto, incentivi all’esodo per i lavoratori, sostegno alla mitilicoltura, creazione di una no tax area, la riapertura dell’aeroporto di Grottaglie e la proroga della cassa integrazione per Isola Verde.
Tutte le proposte sono state presentate tramite emendamenti a firma del senatore Mario Turco, vicepresidente nazionale del M5S. “Taranto non ha bisogno di nuove promesse elettorali ma di scelte concrete, basate su salute, sostenibilità e dignità del lavoro”, conclude il gruppo territoriale del Movimento.