Taranto, Turco: “SS7 killer, Salvini latita mentre si contano i morti”
Il pentastellato invoca l’intervento del ministro dei trasporti e delle infrastrutture dopo l’incidente stradale che ha causato due vittime

Ancora una tragedia lungo la SS7, nel tratto compreso tra Taranto e Massafra, dove un grave incidente stradale, avvenuto nella mattinata di lunedì 30 giugno, ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre tre. Lo scontro ha coinvolto due automobili e una betoniera riaccendendo i riflettori su una strada tristemente nota per la sua pericolosità.
A sollevare la questione è il senatore Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa, che in una nota attacca duramente Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture, accusandolo di immobilismo e propaganda.
“Si perde il conto degli atti parlamentari, fra cui molte interrogazioni a mia prima firma, in cui si chiedeva la messa in sicurezza delle arterie stradali che collegano il capoluogo ionico - afferma Turco -. Dopo lo smantellamento del piano infrastrutturale legato ai Giochi del Mediterraneo 2026, che prevedeva anche l’ammodernamento della SS100 e della SS7, Salvini ha fatto marcia indietro, dimenticando promesse e proclami”.
Secondo il senatore, l’assenza di risposte concrete da parte del ministero è diventata una costante: “Il ministro non risponde alle interrogazioni dal suo insediamento. Ma chi risponderà alle famiglie delle vittime di questa ‘strada della morte’?”
Turco parla di uno Stato “assente ingiustificato” attribuendo la responsabilità alla “inadeguatezza di Salvini”, accusato di concentrare l’attenzione su grandi opere simboliche come il Ponte sullo Stretto, trascurando infrastrutture fondamentali per la sicurezza dei cittadini.
“Oggi piangiamo nuove vittime. L’unica soluzione è investire risorse pubbliche per garantire che viaggiare non sia un privilegio ma un diritto. È il momento di mettere da parte i proclami e agire”, aggiunge Turco.
Concludendo, il senatore del M5S ribadisce la necessità di un impegno urgente e concreto per la messa in sicurezza della SS7, sottolineando come ogni ritardo rappresenti un rischio per la vita di automobilisti e pendolari. L’appello è chiaro: il Governo intervenga prima che altre vite siano spezzate.