Coronavirus: Speranza, ‘Prime dosi vaccino entro il 2020’

Lo ha precisato il ministro della Salute nell'informativa al Senato sull'attuazione delle misure anti-Covid

CRONACA
02.09.2020 17:04


"Nelle ultime ore è stato reso definitivo il contratto tra la Commissione Europea e Astrazeneca, quel contratto parte esattamente dall'intesa fatta da Italia, Germania, Francia e Olanda con questa azienda. Stiamo parlando di un candidato vaccino, quindi c'è bisogno di tutta la prudenza del caso, ma in questo contratto c'è scritto che le prime dosi se il vaccino dovesse essere confermato come sicuro, saranno già disponibili entro la fine del 2020". Lo ha precisato il ministro della Salute Roberto Speranza, nell'informativa al Senato sull'attuazione delle misure anti-Covid. "In questo vaccino l'Italia è protagonista, perché il vettore virale viene prodotto presso l'Irbm di Pomezia e perché l'infialamento avverrà preso la Catalent di Anagni", ha aggiunto il ministro. DATI ITALIA "I numeri ci illustrano lo scenario in maniera più semplice e lineare. Gli Ecdc hanno indicato il tasso di incidenza del virus di tutti i Paesi europei nelle ultime due settimane rispetto a 100mila abitanti: Spagna 205, Francia 88, Croazia 87, Romania 84, Italia a 23. Quest'ultimo è un dato molto simile a quello della Germania e che ad oggi è tra i migliori dati del contesto europeo". "I numeri ci dicono alcune cose - ha aggiunto il ministro - in primi che il lockdown in Italia ha funzionato. E che il comportamento degli italiani e le misure del Governo e delle Regioni sono riuscite a piegare la curva e ci consentono un significativo vantaggio rispetto alla maggioranza dei Paesi Ue". Quello ottenuto nel contenimento del coronavirus Sars-CoV-2 "non è un risultato del Governo o delle Regioni, ma di tutte le nostre istituzioni repubblicane e della nostra comunità nazionale, dentro una prova durissima chiaramente non ancora vinta, in una situazione ancora in costante evoluzione. Mi sia permesso di riconoscere questo" risultato "in primis alla forza, alla qualità e alla resilienza del nostro Servizio sanitario nazionale e in modo particolare agli uomini e alle donne che vi operano ai quali va e andrà sempre la nostra più sentita gratitudine". (AdnKronos)

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