Viticoltura tarantina in difficoltà: chiesto lo stato di crisi a Roma
Il grido d’allarme arriva in Parlamento, Maiorano: “Il futuro dei viticoltori tarantini è a rischio”

Si fanno sempre più pressanti le segnalazioni provenienti dai viticoltori tarantini, che denunciano una fase di forte criticità per il comparto. L’allarme è stato raccolto da Giovanni Maiorano (Fratelli d’Italia), che ha incontrato una delegazione dell’Associazione Viticoltori Indipendenti (AVI) e ricevuto una comunicazione ufficiale sullo stato di difficoltà del settore.
Il parlamentare ha sottolineato come la richiesta dei produttori di aprire uno “stato di crisi” per il comparto delle uve da vino rappresenti un segnale preoccupante: “Il crollo dei prezzi e l’aumento dei costi fissi stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di intere aziende e di tante famiglie. È nostro dovere ascoltare e comprendere cosa sta accadendo”.
Secondo Maiorano, le conseguenze di questa crisi potrebbero essere devastanti, con la perdita di posti di lavoro e un incremento dell’emigrazione giovanile: “Si rischia lo spopolamento delle campagne e un impoverimento non solo economico, ma anche sociale e culturale del territorio”.
Per questo l’esponente di Fratelli d’Italia annuncia un’iniziativa politica diretta: “Scriverò e chiederò di incontrare il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per portare all’attenzione del Governo le istanze dei nostri viticoltori”.
Il deputato ricorda l’importanza delle eccellenze del territorio: “Il nostro patrimonio enogastronomico è una risorsa da difendere. Il Primitivo di Manduria è uno dei simboli della Puglia e deve essere tutelato insieme a chi, con impegno e sacrificio, lo produce”.