Giacomo Conserva
Giacomo Conserva

Firme duplicate, raccolte all’insaputa dei cittadini e persino attribuite a un non vedente. È quanto emerge dall’indagine della Digos di Taranto, guidata dal vicequestore aggiunto Paolo Favia e coordinata dal pm Francesco Ciardo, sulle sottoscrizioni per le liste elettorali alle ultime comunali di Massafra.

Sono venti le persone che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini: tra loro i consiglieri regionali Giacomo Conserva (Lega) e Renato Perrini (Fratelli d’Italia) e il consigliere provinciale Angelo Laterza (Forza Italia), accusati di false autentiche. Nel fascicolo compaiono anche tre avvocati e quattordici cittadini considerati “pluri-firmatari”.

Lega Puglia: “Conserva corretto e trasparente. Tempistica sospetta”

In merito alla vicenda, il gruppo consiliare della Lega in Puglia ha espresso solidarietà al capogruppo Conserva, sottolineando come le contestazioni riguardino appena sei firme su oltre 250 autenticate in un’unica giornata. «Un numero minimo che, se mai vi fosse stato un errore, potrebbe configurare una leggerezza dovuta al caos di quella giornata, non certo un dolo cosciente e volontario» si legge nella nota.

La Lega ha inoltre evidenziato la tempistica della vicenda: «I fatti risalgono ad aprile, in cinque mesi sono state ascoltate oltre cinquanta persone ed è già stato notificato un avviso di conclusione delle indagini. La notizia emerge ora, a ridosso della campagna elettorale: una coincidenza che lascia più di un sospetto».

I consiglieri ribadiscono la fiducia nella magistratura, ma avvertono del rischio che l’inchiesta diventi strumento di delegittimazione politica. «Il nostro sostegno a Giacomo Conserva è totale. Conosciamo la sua correttezza e trasparenza. Continueremo a portare avanti le nostre battaglie senza condizionamenti».

FdI: “Fiducia in Perrini e nella magistratura”

Anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia hanno espresso sostegno al capogruppo Perrini: «Chi si occupa di presentazione di liste nei Comuni sa che chi autentica lo fa spesso fidandosi di chi sottopone gli elenchi» hanno dichiarato. «Confidiamo nel lavoro della magistratura perché, visto il momento politico ed elettorale, venga fatta subito chiarezza sugli episodi contestati».