Milano: Pestaggio omofobo, vittima 24enne della provincia di Taranto

CRONACA
23.12.2020 00:42

Marco DElia
«Sono a casa e sto bene anche se dolorante.
 Venerdì, il giorno dopo l’aggressione, ho voluto lavorare lo stesso ma poi mi è stato sconsigliato: tornerò domani quando mi sarò rimesso in sesto». Marco D’Elia, ventottenne originario della provincia di Taranto, sui social Marco Cicchi, ha denunciato di essere stato vittima di un attacco omofobo da parte di una donna e di un uomo, come raccontato su queste pagine. «Moglie e marito, persone che conosco e che evidentemente non tollerano il mio orientamento sessuale. Anche se il pestaggio è nato da tutt’altro». Com’è nata la vicenda? «Alcuni giorni fa ho scaricato l’applicazione di un conto corrente on line. Dopodiché, siccome questo servizio consente di avere un bonus e di regalare un ‘credito di benvenuto’ a eventuali nuovi clienti, ho aiutato la signora in questione a scaricare la stessa app perché si era detta interessata. La conosco da un po’ di tempo perché vive nel mio stesso quartiere, Niguarda. Tutto bene, finché non ho ricevuto dei messaggi vocali da parte sua: diceva di non essere più interessata a quel servizio on line e mi ha insultato pesantemente per il mio orientamento sessuale: ‘Sei un malefico bast..., finoc... di m...’. Io l’ho aiutata a distanza, per cancellare l’applicazione. Lei in un primo momento mi ha ringraziato ma poi ha ricominciato a insultarmi, dicendomi che sarebbe anche venuta sul mio posto di lavoro. Alla fine mi ha invitato a casa sua per chiarire».  E che è successo? «Ero per strada, vicino casa sua, lei si è presentata lì e ha tirato fuori dal cappotto un mattarello di legno con il quale mi ha colpito alla testa e alle braccia. C’era anche il marito che in un primo momento ha cercato di dividerci. Sono riuscito ad allontanarmi ma sono stato raggiunto da entrambi: tutti e due mi hanno fatto del male con mattarello, calci e morsi mentre io ero a terra per il dolore. Li ho sentiti urlare ‘sto froc..., sto ricc..., sto pezzo di m...’. A quel punto un passante ha telefonato al 112. Poi è arrivato anche il mio compagno. L’ambulanza mi ha trasportato al Niguarda mentre il sangue mi colava dalla testa». Qual è la diagnosi?  «Vittima di aggressione - percosse con mattarello -, trauma cranico non commotivo, escoriazioni al capo, alle mani, al ginocchio sinistro. La prognosi è di 5 giorni. Sono andato a fare denuncia al commissariato di polizia Greco-Turro: questa gente non deve passarla liscia. Con la violenza non si risolve nulla! In più c’è l’aggravante degli insulti omofobi». Da quanto vive a Milano? «Da 4 anni. Una cosa del genere non mi era mai accaduta. Io vedo la faccenda dell’app come un pretesto per farmi del male. Mi fa piacere che tanta gente mi abbia espresso solidarietà, ringrazio tutti». (da ilgiorno.it)

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