Taranto, sindaco Bitetti lascia dopo 40 giorni: “Inagibilità politica”
Come previsto dalla normativa, ora ha 20 giorni per confermare o ritirare la dimissioni

Terremoto politico a Taranto. Il sindaco Piero Bitetti ha rassegnato le dimissioni a circa cinquanta giorni dalla proclamazione, avvenuta il 17 giugno scorso. Nella lettera depositata all’Ufficio Protocollo, il primo cittadino ha parlato di una condizione di “inagibilità politica”, maturata dopo le forti proteste ricevute da parte di cittadini e associazioni ambientaliste durante un confronto pubblico sul futuro dell’ex Ilva.
L’episodio che ha segnato il punto di rottura si è verificato all’uscita da un incontro a Palazzo di Città, convocato in vista del Consiglio comunale monotematico del 30 luglio e del vertice al Mimit del 31. Una folla di manifestanti ha bloccato il passaggio del sindaco, intonando cori durissimi, tra cui “assassini, assassini”. Per motivi di sicurezza, Bitetti è stato costretto a rientrare all’interno del Municipio.
Durante il confronto, Bitetti aveva dichiarato: “Abbiate rispetto delle nostre lacune. Stiamo prendendo appunti per capire ogni aspetto di questa vertenza così complessa”. E aveva annunciato la disponibilità a proseguire il dialogo la mattina seguente, incontrando altri esponenti della società civile.
“Siamo qui per difendere il territorio. Non ho passato una sola notte dalla mia proclamazione senza pensare all’ex Ilva”, aveva detto nel corso dell’incontro. Il sindaco aveva anche spiegato che la prima bozza dell’accordo di programma era arrivata il 18 giugno, con richiesta di approvazione entro 48 ore. “Abbiamo detto chiaramente che 13 anni di transizione sono troppi. Serve una direzione più rispettosa”, aveva sottolineato.
Duro il tono delle associazioni presenti. “Difendere il diritto alla vita” hanno chiesto in coro. La pediatra Annamaria Moschetti, dell’Associazione culturale Pediatri e Peacelink, ha ricordato che “ci sono dati inconfutabili: +50% di disturbi dello spettro autistico rispetto alla media provinciale. Il principio di precauzione impone di fermare l’esposizione, senza attendere l’ultimo studio scientifico”.
Le dimissioni di Bitetti arrivano a poche ore da due appuntamenti chiave per il destino della città e rischiano di lasciare un vuoto istituzionale proprio nel momento in cui si dovrà discutere il futuro assetto produttivo ed ecologico dell’area industriale. Come previsto dalla normativa, il sindaco ha ora 20 giorni di tempo per confermare o ritirare la propria decisione.