Ex Ilva, Iaia (FdI): “Dopo il disastro, i 5 Stelle continuano a dare lezioni”
“Il M5S ha fatto entrare Mittal ripristinando lo scudo. Ha tradito Taranto, ora lasci lavorare chi può”

Il deputato Dario Iaia, segretario della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle Ecomafie, ha rivolto dure critiche al Movimento Cinque Stelle in merito alla gestione del dossier ex Ilva durante i cinque anni di permanenza al governo.
“Il M5S – ha dichiarato Iaia – avrebbe avuto tutto il tempo e le condizioni per avviare una reale risoluzione della vicenda, e invece ha prodotto solo gravi errori e omissioni”. Il parlamentare ha puntato il dito contro l’operato del senatore Mario Turco, all’epoca Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sottolineando come la sua presenza non abbia portato ad alcuna svolta significativa per Taranto.
Secondo Iaia, il Movimento avrebbe potuto scegliere di chiudere le fonti inquinanti o evitare la firma del contratto con Arcelor Mittal, ma ha preferito seguire una linea ambigua. “Hanno fatto arrivare Mittal in Italia, con tutte le conseguenze che oggi pagano gli operai, i sindacati e la città”, ha aggiunto. Inoltre, ha ricordato la cancellazione dello scudo penale da parte del M5S, poi successivamente ripristinato in favore del gruppo franco-indiano.
Altro punto critico, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia, è stato il progetto – poi disatteso – di promuovere una “causa del secolo” contro Mittal, sfociato invece in una società mista tra Stato e azienda, con il Governo in posizione minoritaria e la mancata tutela per i dipendenti dell’Ilva in amministrazione straordinaria.
Iaia ha poi respinto con fermezza le attuali prese di posizione del Movimento sul futuro dell’ex Ilva: “Dopo un fallimento assoluto, è quantomeno doveroso lasciare lavorare chi oggi, tra mille difficoltà, sta cercando di avviare un percorso verso la decarbonizzazione, la difesa dell’ambiente e la salvaguardia dei posti di lavoro”.
“Taranto ha bisogno di soluzioni concrete, non di chi oggi pretende di indicare la rotta dopo anni di immobilismo e contraddizioni”, ha concluso.