Coronavirus: Librerie, Ali/Confcommercio ‘La provincia di Taranto risponde bene’

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
22.04.2020 13:21


Qualcuno lo ha definito un gesto simbolico, altri al contrario, come il ministro della Cultura Franceschini, hanno spiegato che la riapertura delle librerie, in anticipo rispetto ad altre categorie merceologiche, rappresenta la necessità di acconsentire alla vendita di un ‘bene essenziale’. Viene da pensare che in Italia ci voleva un evento catastrofico come il Coronavirus per arrivare ad ammettere che i libri sono un bene primario,  non un accessorio, e che di essi non se ne può fare a meno. Ed è proprio in un momento in cui le  certezze della nostra società dei consumi vengono meno e vacillano gli equilibri individuali, che il  libro diviene quello ‘strano oggetto del desiderio’ che in tanti avrebbero voluto acquistare nei 30 giorni di chiusura delle librerie. Ma come, allora è la sconfitta dell’e-book? “Mai come in questo momento il libro - spiega Luigi Traetta, presidente provinciale ALI Confcommercio - può regalare emozioni racchiuse non solo nel contenuto, ma in quanto oggetto da personalizzare (con una piegatura, un segno, un appunto), lasciare aperto su un tavolo della casa, nei pochi metri quadri della vita vissuta in quarantena". La riapertura delle librerie, poco più di un settimana fa, è stata vissuta da una parte del Paese, dai librai, per ovvi motivi, legati alle diatribe  con la grande distribuzione e le vendite on line, e dai clienti come forma di riscatto dalla segregazione socio- culturale (niente più musei, cinema, teatro, spettacoli, eventi, incontri e presentazioni) alla quale l’emergenza sanitaria  ha costretto gli Italiani. “Poter ritornare in libreria è stato un piacere al quale anche i Tarantini non hanno saputo resistere. Tant’è che le vendite nei primi giorni sono andate piuttosto bene in tutta la provincia, malgrado che la regola del distanziamento abbia imposto ingressi contingentati per evitare gli assembramenti.  In qualche caso - spiega Traetta - per ovviare agli spazi limitati si è preferito far avanzare il banco di vendita all’ingresso del negozio e optare per la vendita assistita dal libraio. Insomma, si al ritorno in libreria, ma secondo regole e criteri diversi che non consentono alla clientela di aggirarsi tra gli scaffali e sfogliare un volume. Alcuni librai della provincia, ma pochi, hanno preferito rinviare la riapertura di qualche giorno, altri hanno scelto di aprire da subito mezza giornata o addirittura due/tre giorni della settimana, altri ancora hanno ripreso la normale attività. Continuano intanto le vendite con consegna a domicilio che sono state adottate dalle librerie in  vari comuni, in autonomia o avvalendosi delle piattaforme come Mr.Book”. Taranto addirittura ha offerto, attraverso un progetto organizzato dall’Amministrazione comunale ‘Cultura a domicilio’ al quale hanno aderito sette librerie, un servizio gratuito di consegna  a domicilio dei libri. Naturalmente il lockdown ha fermato tutta l’attività di presentazione e incontri con gli autori nelle scuole, nelle librerie, così come  le stesse case editrici hanno sospeso i lanci di nuovi titoli. “Alcune librerie però - fa sapere Traetta - si sono  attivate con le iniziative in rete per la propria clientela di aficionados, così come vi sono agenzie di distribuzione che stanno organizzando webinar per le scuole e per gli studenti. E a proposito di scuole, i librai di Taranto stanno completando la consegna dei libri di testo; il Comune,proprio in questi giorni ha reso noto che viene prorogato al 20 maggio il termine per l’acquisizione dei buoni libro da parte dei librai e al 30 maggio il termine per l’emissione dell’ultima fattura. Decisione assunta per l’emergenza in atto che aveva bloccato, con la chiusura delle librerie, la consegna dei testi scolastici agli studenti delle famiglie con difficoltà".

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