Ex Ilva: Idrogeno verde, ‘Per quanto ancora volete prenderci in giro?’

Nota di Massimo Battista, consigliere comunale di opposizione

CRONACA
Iv.
18.07.2020 15:51

Massimo Battista, consigliere comunale
Dove eravamo rimasti? Ma l'accordo del 6 Settembre 2018 e il Dpcm 29 Settembre 2018 é ancora valido? Ma non era il miglior accordo possibile? Invece si scopre che per superare l’empasse giudiziario, presso il Tribunale di Milano, il Governo a Marzo non aveva reso pubblico il nuovo accordo sottoscritto nella città lombarda, sempre lontano da Taranto che da anni subisce morte è malattia, tra i commissari Ilva in a.s. Governo e Mittal. Ad oggi nessuno conosce le reali intenzioni della multinazionale, del nuovo dossier del Governo Conte. Sembra di essere tornati indietro nel tempo quando ancora qualcuno puntualmente si fa prendere in giro con un nuovo piano industriale, si è passati dall'ambietalizzazione del ciclo produttivo integrale al nuovo piano con impianti ad idrogeno per produrre acciao verde( chiacchiere). Dalle indiscrezioni, quello che emerge è che anche i presupposti dell’accordo di marzo per la congiuntura negativa della domanda di acciaio globale siano stati rivisti. Già nel corso del 2020 tanti lavoratori di Arcerol Mittal sono in cassa integrazione, a cui si devono aggiungere i 1600 in amministrazione straordinaria. Il rientro dei 10.700 lavoratori (non si dice nulla sull’indotto) slitta dal 2023 al 2025. Viene rinviato il rifacimento dell’altoforno5 (AFO5) il più grande di Europa, di altri due anni. Si parla di un impianto a ciclo misto, di cui una parte proseguirà a ciclo integrale (con altoforni) e un’altra con forno elettrico (tempo perso). Già con questo assetto produttivo, quello occupazionale è sovrastimato. Il forno elettrico assorbe, infatti, un numero molto più esiguo di personale. Oltre 5.000 persone in Cassa integrazione per tutti questi anni, non solo sono inaccettabili ma non vi sono garanzie di rientro al lavoro e di esclusione della strutturalità degli esuberi. Unica strada lo ribadiró sino a che avró voce "accordo di programma" chiusura degli impianti dell'area a freddo e caldo, il resto é fumo negli occhi e polvere nei polmoni, chi parla di chiusura dell'area a caldo mente spudoratamente, non c'è piu tempo, ogni giorno che passa porterà nuovi malati e morti oncologici. Questo piano serve a prendere e a perdere altro tempo. Arcerol Mittal, che doveva pagare 1,8 miliardi solo di prezzo di acquisto (e altrettanti in investimenti), pagherà al massimo 500 milioni, più o meno quanto ha chiesto di prestito dal decreto liquidità e se si finirà nuovamente in amministrazione straordinaria. La trasformazione di una produzione da carbone a idrogeno di un impianto come quello dell’ex Ilva a ciclo integrale vecchio e obsoleto richiederebbe invece di risolvere i problemi dell’ex gruppo Ilva sia perfetto per far ripartire lo scontro. Ma cosa accade in questi 5-6 anni? Tanta Cassa integrazione, impianti sempre più pericolosi, flipper giudiziario tra procure. Solo per la cronaca. gli impianti sono sotto sequestro, in marcia grazie ai decreti sottoscritti da tutti i partiti politici, nessuno escluso. Siamo ancora nella fase dell'automazione Afo2 e rifacimento Afo5 sempre rinviati. Bonifiche in capo ai Commissari, e su cui ci sono i fondi sequestrati, ferme. Vi lascio alla vostra campagna elettorale, come sempre basata su bugie e falsità, criminale perché non tiene conto del dolore di questa terra.

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