Taranto: Massimo Battista, ‘PUG sia davvero occasione per rinascita’

Politica
14.12.2022 18:17

Sono certo che il Professor Karrer e la sua équipe terrà ben conto dei data base del territorio comunale per stabilire correttamente le indicazioni del DPP (documento programmatico preliminare), che fu approvato con delibera 108 del 6 giugno 2019 all'unanimità dal consiglio comunale. Non dovrebbe essere difficile per lei, Dottor Karrer, avere la fotografia della città di Taranto, visto che ha lavorato per il Dpp. Inoltre, la giunta Di Bello affidò la redazione del Piano Strategico Territoriale (PST) alla società PWC (Price Waterhouse Coopers) che, a sua volta, si avvalse proprio della sua professionalità. Fu coordinatore scientifico nel 2008 e operativo del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), una giunta guidata da Gianni Florido, e tra gli assessori c’erano Costanzo Carrieri (attualmente staffista del sindaco Melucci) e Giampiero Mancarelli (attuale presidente dell’AMIU). Vorrei porre alcuni spunti che dovrebbero essere oggetto di questioni prioritarie per l’approvazione del PUG:

- IL PIANO DELL’EDILIZIA SANITARIA: circa il piano dell’edilizia sanitaria, con particolare riferimento al nuovo insediamento dell’Ospedale San Cataldo, sarebbe necessario individuare in tale ambito quale immediato intorno, le possibili evoluzioni dei servizi e infrastrutture prettamente necessarie a sostenere il nuovo ospedale e non altro proprio per evitare un allungamento della città, spreco di suolo che andrebbero ad aggravare ulteriormente oltre ai costi di realizzo ma essenzialmente ai costi di manutenzione delle opere e quant’altro dipendente, vedi costi bus urbani, pulizia da parte dell’Amiu, illuminazione pubblica, strade , marciapiedi, verde fogna, metanizzazione, rete idrica, telefonica, invitando a replicare fotocopie di infrastrutture commerciali, che nulla hanno a che fare con l’ospedale e che invece contribuirebbero al depauperamento delle piccole aziende a carattere familiare del borgo che tra 15 anni di questo passo sarà la seconda città vecchia. Inoltre prevedere la rigenerazione urbana non solo dell’intera città ma con particolare riferimento all’area dell’attuale ospedale SS. Annunziata che una volta dismessa deve servire a recuperare gli standard urbanistici vedi parcheggi verde, quest’ultimo munito alla villa Martiri Partigiani ed al lungomare possa essere un piccola oasi pedonale e punto di incontro e di socializzazione. Non ultimo, prevedere pronti soccorso a partire proprio al SS. Annunziata. Sull’intera area dell’ex Auchan e sino al nuovo ospedale San Cataldo ne abbiamo parlato a sufficienza per ritornare sull’annoso argomento e i danni che procurerebbero insediamenti commerciali e peggio ancora abitativi, vedi sottozona 32.

- PIRT: per le aree di insediamenti abusivi, considerando le analisi già abbondantemente conosciute dagli Uffici preposti e la vasta documentazione agli atti degli Uffici Comunali, che hanno oltremodo deturpato vaste zone del territorio orientale della città urbanizzata coinvolgendo anche la costa nonché le isole amministrative, occorre prendere drastiche decisioni affinchè si possano ripristinare per quanto possibile il minimo di urbanizzazioni primarie e perché no secondarie, a partire dalla viabilità, al verde, ai parcheggi.

- Le aree demaniali: una rilevante percentuale delle aree costiere di Taranto è soggetta a vincolo da parte del Demanio dello Stato, con particolare riferimento alla presenza di insediamenti militari. Credo che dopo la dismissione della base navale in Mar Piccolo le aree dovrebbero essere concesse al Comune di Taranto.Cosi come il Muraglione dell’Arsenale sia un pesante limitazione per i cittadini, l’abbattimento del Muraglione potrebbe essere un accesso importante per i cittadini tarantini e non solo, che potrebbe collegare tutti i quartieri cittadini con il centro cittadino. Il Mar piccolo può essere una risorsa indispensabile su cui puntare per lo sviluppo economico e sociale per la nostra città; 

- SICUREZZA DEL TERRITORIO: tutta la città è a rischio idrogeologico, basti vedere interi rioni coma la Salinella, interessato dai Giochi del Mediterraneo, lido Azzurro, San Vito, il Viale Virgilio, via Acton. Bisogna realizzare una rete di fogna bianca distinta da quella fogna nera.

- PORTO DI TARANTO: Porto città o città porto che dir si voglia, deve evolversi a partire dallo spegnimento definitivo dei nastri trasportatori delle rinfuse dell’ex Ilva, con relative bonifiche degli stessi, per assicurare una zona di portualità turistica quale interfaccia della città. Retro-portualità, importante grazie anche alla sua vasta estensione che permetterebbe insediamenti produttivi ed essenzialmente con tecnologia innovativa. Il Porto di Taranto dovrebbe essere collegato in modo funzionale alla stazione ferroviaria e alle reti autostradali. Inoltre, il funzionamento dell’aeroporto di Grottaglie potrebbe migliorare l'attrattività complessiva del Porto di Taranto. Il Porto è attualmente penalizzato dalle attività della portualità industriale, troppo a ridosso del Porto Storico sul Mar Piccolo per gli effetti degli inquinanti provenienti dalle grandi industrie. Il piano del porto può essere determinante per il ridisegno urbano, finalizzato al recupero dei quartieri cittadini occidentali (Croce, Porta Napoli e Lido Azzurro);

- Piano delle coste: il Comune di Taranto deve dotarsi per legge del Piano delle coste, strumento fondamentale per il controllo e il monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, di salvaguardia dell’ambiente, di garanzia del diritto dei cittadini all’acceso e alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico. La riqualificazione paesaggistica ambientale della costa e della campagna sia un tema importante per la città di Taranto; 

- TECNOPOLO: sin dal 2019 sono stati stanziati 9 milioni di euro, ma nulla si è fatto. Silenzio assoluto, sarebbe opportuno anche capirne le motivazioni. Invece senza farne un ulteriore carrozzone “politico“, basti vedere di Agromed e Distripark, si dovrebbe approfittare immediatamente creando una governance intelligente grazie anche al PNRR (Piano nazionale resilienza ripresa) che punta in direzione di investimenti con tecnologia innovativa. La città avrebbe ottime opportunità di riuscita, atteso il fatto che Taranto è un territorio che è stato da sempre mortificato e penalizzato per le cattive scelte del passato e che ora non può non avere una prospettiva di sviluppo centrata proprio sull’innovazione tecnologica. Tra l’altro non bisogna trascurare, anzi occorre approfittare dei fondi europei 2021-2027 che prevedono 80 miliardi oltre quelli del PNRR che le Regioni possono usarli in modo innovativo.

Conclusioni - Credo che il PUG che andremo ad approvare, mi auguro nel più breve tempo possibile, possa ristabilire quella frattura per gli usi del suolo che sono stati fatti in modo sproporzionato in questi anni allungando in maniera esponenziale la città. Taranto è un città complessa, slegata, estesa e che deve ricompattarsi, sembra una città con tanti paesini (quartieri) scollegati con il Borgo (centro cittadino). Taranto ha bisogno di far rinascere la sua antichissima storia, nel centro storico di Taranto ci sono numerosissimi edifici di pregio e palazzi antichi, bisogna promuovere e dare lustro alle bellezze naturali. Concludendo, in vista di un futuro fatto di mare, turismo e di un meraviglioso paesaggio da preservare da chi in questi lunghi 40 anni dall’approvazione del pug ha deturpato, rendendo la nostra città relegata alle ultime posizioni di tutte le classifiche nazionali. (Così Massimo Battista, consigliere comunale di opposizione, a proposito del nuovo PUG).

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