Cronaca: Aeroporto Arlotta di Grottaglie, bugie e omissioni

CRONACA
05.10.2016 02:08

Ancora attesa per il tavolo tecnico promesso da Emiliano che porti le compagnie a volare dall’Arlotta, mentre Pisticci ‘decolla’ e qui si spendono 22 milioni per Nasisi (?). Quante notizie che riguardano l’aeroporto di Taranto Grottaglie in questi giorni!. La prima è in realtà una non notizia: il tavolo tecnico per redigere il “bando per compagnie interessate a volare dai 4 scali pugliesi gestiti da AdP”(e si badi bene, non solo per l’Arlotta), promesso dal presidente Emiliano in diverse occasioni (l’ultima il 25 di luglio u.s.), avrebbe dovuto svolgersi entro settembre o inizi di ottobre. Naturalmente non c’è ancora traccia di una convocazione degli esperti designati da Regione, società di gestione dei 4 scali pugliesi e comitati di cittadini pro voli passeggeri di linea. Altra bella doccia fredda per i tarantini, con l’orgoglio di appartenere alla Puglia: Pisticci decolla e l’eccezionale pista del nostro scalo resta al palo. Probabilmente troppo occupati i nostri governanti assieme ai vertici della società Aeroporti di Puglia, a far decollare droni e a trasformarla in test bed. Infatti, mentre l’aeroporto di Taranto ha tutte le carte in regola per essere  la grande infrastruttura di riferimento dell’arco jonico di Puglia, Basilicata e Calabria, dal piccolo aeroporto (ma crescerà) “Enrico Mattei” di Pisticci la Winfly, società di gestione della struttura aeroportuale e compagnia aerea, sta avviando i voli per alcuni pellegrinaggi. Si comincia così per poi acquistare sempre maggiori spazi, in vista di Matera 2019. Insomma, nella seconda città pugliese per numero di abitanti, arrivano soltanto echi delle chiacchiere propinateci dai politici baresi, false rassicurazioni e promesse di incontri, più volte sollecitati dal mondo dell’associazionismo tarantino e soltanto da qualche sporadico rappresentante amministrativo. Il Sindaco di tutta la Puglia, Emiliano, è forse troppo impegnato a condurre la sua battaglia anti-Renzi su vari fronti, tra i quali la patata bollente siderurgica? Lo stabilimento “ferrovecchio” deve chiudere e abbiamo estremo bisogno di un’alternativa, senza la quale avranno gioco facile a continuare l’accanimento terapeutico ed i nostri ragazzi continueranno a morire là dentro, perché gli operai per primi non voglio perdere il “posto di lavoro”, anche a costo della vita. Tutti parlano di industrie pulite, di turismo, di agricoltura, di pesca e di artigianato ma poi, ci impediscono di ripartire dalle ricchezze che possediamo, ci tarpano letteralmente le ali, e su 3200 m. di pista (costati centinaia di milioni di euro alle tasche dei cittadini) vogliono lanciare pericolosi voli di collaudo per velivoli senza pilota e, chissà, magari pure degli aeromodellini alla fine, visto che non sanno più cosa inventarsi per impedirne l’uso al servizio dei viaggiatori, cittadini e turisti. Dulcis in fundo, nel Piano per la Puglia troviamo inserita la voce “Nuova stazione di Taranto-Nasisi, con terminal intermodale passeggeri ferro-gomma” del costo, udite udite, di ben 22 milioni di euro che dovrebbe servire per portare i poveri passeggeri tarantini (che pure l’aeroporto ce l’hanno ed è migliore degli altri) verso la zona del Perrino a Brindisi (altro investimento previsto di circa 40 milioni per un’altra stazione ferroviaria). La’ saranno fatti scendere e caricati su navette per essere ordinatamente condotti, indovinate dove? All’Aeroporto del Salento, il Papola Casale. E quelli (la maggioranza) che purtroppo hanno l’esigenza di partire dallo scalo barese? Al momento nessuna soluzione ci perviene dalla Regione, se non 60 euro di servizio taxi privato. In definitiva una settantina di milioni per portare i cittadini jonici a Brindisi scalo. Troppa grazia, ci accontenteremmo di far funzionare l’Arlotta e di creare indotto, con nuovi posti di lavoro, dentro e attorno ad esso. Il Meetup Taranto Pentastellata giudica tutto estremamente assurdo, illogico ed antieconomico; una presa in giro continua nei confronti del nostro territorio che ha già dato troppo ed è stanco di non ricevere nulla se non veleni e malattie. Con 22 milioni si potrebbero mettere in campo interventi infrastrutturali davvero importanti a cominciare dal necessario restyling dell’aerostazione del nostro aeroporto, senza il quale le grosse compagnie di volo, mai accetterebbero di fare scalo a Taranto, e per il quale basterebbero una decina di milioni. Senza contare che nel bilancio del 2009 di AdP si parlava già di 9 milioni stanziati per i lavori di rifacimento dell’aerostazione di Grottaglie, opere che risulterebbero in corso d’opera ma mai realizzate. Dove sono finiti in realtà questi soldi? Al proposito i cittadini si chiedono: non sarebbe forse il caso che la Procura jonica aprisse un fascicolo per indagare su questi “strani episodi”? La restante somma potrebbe anche essere spesa per un restauro della vecchissima stazione ferroviaria del capoluogo e anche per un terminal finalmente decente, ora nei pressi del porto mercantile, per i tanti viaggiatori che sono costretti ad usare i pullman (privati) per raggiungere località italiane ed estere e che, al momento, non hanno altre possibilità di usare altri mezzi più veloci e comodi (naturalmente in attesa di una definitiva infrastrutturazione dell’intera area). In definitiva, qui il trasporto di passeggeri su gomma è l’unico ad essere diventato un vero e proprio, fiorente business.

Scommesa vinta, il Due Mari WineFest ora è realtà
Cronaca: Taranto, Stefano "Pronta la bozza per la chiusura dell'Ilva" (Video)