Taranto: Giornalista non gradito alla società, accredito negato

‘Caro Giove, il Taranto che ha scritto la Storia molto più che dignitosa del calcio meridionale non può appartenerti’

TARANTO
24.11.2020 20:24


Sinceramente non avrei mai pensato di vergare qualche pensiero sul Taranto Football Club di Massimo Giove. E ribadisco: del presidente Massimo Giove, quindi proprietario in quanto tale di una società di calcio che naviga nelle acque tormentate della serie D. Quindi, fra i dilettanti. E con tutto il massimo (non Giove…) rispetto per gli atleti non professionisti. Almeno sulla carta, perchè nel portafoglio invece qualche danaro in più di un impiegato o un operaio lo percepiscono, com’è giusto che sia. Ma al di là di queste semplici considerazioni, altre ne vanno aggiunte per parlare di questo Taranto, intendo di questa società. Che, e non lo afferma il sottoscritto ma è la realtà evidente e sotto gli occhi di quanti amano i colori rossoblu, non ha da tempo un grande feeling con il popolo degli spalti, purtroppo assente allo stadio per i motivi sanitari che tutti conosciamo. Eppure, questa società fa sorridere. Perchè è capace di trovare nemici laddove nessun’altra – o poche altre – riuscirebbero. E badate bene: non nemici sul campo, alla Mourinho intendiamoci. No: fuori. E si chiamano giornalisti. Ah, ovviamente non tutti, per carità. Solo alcuni, nemici come il nostro redattore sportivo Giovanni Saracino. E sì, il nostro buon Saracino non è gradito al Taranto di Massimo Giove (e ribadisco: del presidente Massimo Giove) per via di qualche giudizio critico nei confronti, appunto, del comportamento di questa società. Quindi, secondo il Giove-pensiero, se la nostra testata proponesse altro giornalista a seguire le vicende del Taranto sarebbe ben accolto (salvo verificarne, of course, il giudizio). Già, siamo a questo. Naturalmente, qui la prendiamo sorridendo. E sapete perchè? Perchè il Taranto di Massimo Giove fa sorridere. No, non la metto e non la mettiamo sul drammatico, invocando Ordine dei Giornalisti, USSI o Assostampa o Lega Dilettanti, diritto di cronaca, libertà d’opinione e quant’altro: la figuraccia non la facciamo noi, ma bensì il Taranto di Massimo Giove. Del resto, ‘chiamare alle armi’ queste organizzazioni serve allorquando la causa del contenzioso è seria, importante, di spessore. Qui, permettetemi, si è davvero vicini al ridicolo. E allora, che vuole il Taranto di Massimo Giove? Che il nostro Saracino – e quindi la nostra testata – si allineasse a giudizi sempre positivi, a intervistare i protagonisti con il controllo delle domande, insomma a essere “yes man”, non giornalisti. Per cui, anche il nostro Saracino dovrebbe, secondo il pensiero del Taranto di Massimo Giove, sottostare a regole che lasciano il tempo che trovano, per non definirle assurde. Qual è il problema? Che il nostro Saracino in passato ha avuto incarichi di sia nel Taranto F.C. che nella Prisma Volley, e quindi ha lavorato al fianco degli ex gestori Bongiovanni e Zelatore? E’ una macchia? O forse è esercizio della professione? E mi domando, avendo il sottoscritto (così come Saracino) in passato umilmente seguito le vicende del Taranto (non questo di Massimo Giove) anche in annate molto complicate e ben più difficili di queste, gli stessi Galigani e Montervino non hanno negli anni indossato altre casacche? Quindi, vogliamo mettere in dubbio la loro professionalità? Suvvia, mi sorprende che Massimo Giove, anch’egli in passato ai vertici del Taranto, scivoli sulla classica buccia di banana. E mi sorprende che Galigani e Montervino, con il bagaglio di esperienza sulle spalle che portano, non riescano a far ragionare il presidente. Peccato, caro Massimo Giove: avevo salutato con simpatia il tuo avvento nel Taranto. Ma se preferisci giornalisti “yes man”, fai pure: ce ne sarebbero parecchi in giro, puoi sceglierli come vuoi. Non chiederti, però, perchè mai la gente ti ami molto poco. E non chiederti nemmeno perchè questo è solo e soltanto il tuo Taranto. Non è certo quello che ha scritto la Storia molto più che dignitosa del calcio meridionale: quel Taranto evidentemente non può appartenerti. (Marcello Di Noi per Corriere di Taranto). PS. Dopo Quotidiano e Blunote, anche il Corriere di Taranto nella blacklist.

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