Foto Massimo Todaro / Antenna Sud
Foto Massimo Todaro / Antenna Sud

Sono stati arrestati nelle campagne tra Grottaglie e Martina Franca i due uomini accusati di aver aperto il fuoco contro il brigadiere capo dei Carabinieri Carlo Legrottaglie, ucciso nella mattinata di giovedì 12 giugno durante un’operazione nelle campagne di Francavilla Fontana.

Secondo conflitto a fuoco

Secondo quanto appreso da fonti investigative, i due si erano rifugiati in una masseria situata nel territorio tra Grottaglie e Martina Franca, in provincia di Taranto. La svolta è arrivata con l’intervento di due agenti di Polizia della sezione investigativa del commissariato di Grottaglie, che si sono avvicinati al casolare. Alla vista dei poliziotti, i due uomini avrebbero reagito aprendo nuovamente il fuoco, dando il via a un secondo conflitto a fuoco nel giro di poche ore.

Gli agenti hanno risposto immediatamente e sono riusciti a bloccare i due sospettati. Uno dei rapinatori è rimasto gravemente ferito durante lo scontro a fuoco ed è stato trasportato in ospedale, dove poi è morto.

La vittima è Michele Mastropietro, 59enne di Carosino (Taranto), con numerosi precedenti tra cui l’assalto a un furgone portavalori dell’istituto salentino Sveviapol Sud, avvenuto il 2 maggio 2013 nei pressi di Monteiasi. Il suo complice, Camillo Giannattasio, di San Giorgio Jonico, risulta incensurato. A sparare e uccidere Legrottaglie sarebbe stato lo stesso Mastropietro, la cui salma è stata portata all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per essere sottoposta a esami: si dovrà accertare se sia morto a causa del conflitto a fuoco con la Polizia, nel momento della cattura, oppure in seguito a quello con i carabinieri.

Legrottaglie ucciso nel primo conflitto a fuoco

L’auto utilizzata dai malviventi, una Lancia Ypsilon grigia, era stata abbandonata poco dopo la sparatoria avvenuta in contrada Rosea, nelle campagne di Francavilla, dove il militare era stato colpito mortalmente nei pressi della vettura. Sul posto erano intervenuti alti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il comandante regionale dell’Arma Ubaldo Del Monaco, il comandante provinciale Leonardo Acquaro, il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, il questore Aurelio Montaruli e il pm Raffaele Casto.

L’operazione che ha portato all’arresto è frutto di un’intensa attività di coordinamento tra le forze dell’ordine, attivate subito dopo il primo drammatico episodio della mattinata. I due fermati sono ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, che valuterà le ipotesi di reato, tra cui l’omicidio di un pubblico ufficiale e il tentato omicidio.